domenica 1 luglio 2012

Post impopolare

Attenzione, questo post parla di calcio, esprime idee impopolari e può urtare la sensibilità di qualcuno. Ecco, l'ho scritto. Ora non ditemi che non avevo avvertito.

Ogni mattina, finito di rassettare la casa do un'occhiata a Internet. La posta, i blog che seguo, le principali notizie dei quotidiani. Due giorni fa apro la homepage del mio quotidiano preferito, e in alto, bene in evidenza, campeggia la notizia che l'Italia ha sconfitto la Germania. 
Questa scelta editoriale (comune a diverse testate giornalistiche) non mi fa impazzire, al primo posto preferirei una notizia politica o economica e non certo lo sport, ma in fin dei conti è un riquadro piccolo, pur con numerosi link ad approfondimenti vari.
L'ultimo sito che apro è Facebook. Non amo particolarmente questo social network, lo uso più che altro per i giochi, ma lo trovo un interessante specchio della società. Percorrendo la bacheca si individuano le notizie che hanno più colpito gli utenti, la musica preferita, i nuovi trend, e così via.
La notizia che campeggia su tutte è, naturalmente, la vittoria della squadra italiana. Ci sono improbabili vignette di Angela Merkel che commenta ( in Italiano, ovviamente) la sconfitta, frasi racchiuse dentro grossi cuori, fotografie ritoccate e piene di glitter luccicanti, e, su tutto, una moltitudine di bandiere tricolori.

Sono seria e impopolare: la bandiera l'avrei lasciata in pace. Non la esporrei, non la userei per proclamare una vittoria sportiva di questo tipo. 
La bandiera rappresenta il nostro Paese, il nostro orgoglio di essere Italiani. Quel tricolore è la nostra Storia, quella con la S maiuscola. Il suo rosso è anche quello del sangue delle migliaia di persone che sono morte per fare dell'Italia  lo stato che è oggi, unito e libero da dominazioni straniere. 
Ormai le guerre di indipendenza sono un ricordo lontano, il Risorgimento è diventato solo un noioso capitolo del libro di Storia, e leggere Cuore non va più di moda, ma non posso fare a meno di fare il paragone tra l'Italia di oggi, che espone la bandiera per una vittoria calcistica, e la piccola vedetta lombarda, il bambino che veniva avvolto dal tricolore per essere morto per il suo Paese.
In Italia è normale: appena la nazionale di calcio ha una vittoria, le finestre, i terrazzi, a volte anche i muri e i marciapiedi si riempiono di tricolori.
Perchè non si espone invece la bandiera quando un ricercatore Italiano fa una scoperta importante, quando un connazionale vince un premio Nobel, o, semplicemente, quando andiamo alle urne per scegliere il partito che dovrà guidarci?


Ancora peggio sono i video caricati su Youtube, che mostrano persone riversarsi nelle strade a piedi, in moto, in macchina, con la bandiera in mano e in preda ad un'incredibile euforia, come se da quella vittoria dipendesse la loro vita o fosse merito loro.

Io non riesco a capire il rapporto che gli Italiani hanno col calcio. E' diventata una valvola di sfogo, qualcosa dove veicolare sentimenti che dovrebbero invece essere propri di altri eventi, più "personali".
A me lo sport piace, davvero. Mi piace la ginnastica artistica e ritmica, il pattinaggio, i tuffi, il nuoto. Guardo con piacere le Olimpiadi, mi piace ammirare la bravura dei singoli atleti, a prescindere che siano Italiani o meno. Sono contenta quando qualcuno bravo vince una medaglia perchè la merita.
Il calcio, sinceramente, non mi fa impazzire. Soprattutto ai giorni nostri, dove in campo sembra che spesso invece degli atleti giochino montagne di soldi, per assoldare questo o quel giocatore o per comprare l'esito della partita.

Perdonatemi questo post impopolare. Per chiudere, condivido con voi la fantasia che mi passa davanti agli occhi ogni volta che vedo esposta una bandiera italiana per una vittoria calcistica.


Dicembre 2002. Riccardo Giacconi, ricercatore italiano, viene proclamato Premio Nobel per la Fisica per i suoi studi sulle sorgenti cosmiche di raggi X. Gli Italiani, che hanno seguito a milioni l'evento incollati davanti al televisore, si riversano nelle strade, con la bandiera sventolante.
"Giacconiiiiiiiiiiiiii, ha vinto Giacconi!!! Il Nobel quest'anno è nostroooooooooooo!!!"
Lo so, non è accaduto e non accadrà mai. Ogni tanto però mi piace immaginarlo.




2 commenti:

  1. A parte il riferimento al libro Cuore (di cui sinceramente non credo che sentirò la mancanza se verrà epurato dai programmi scolastici), sono perfettamente d'accordo con te:

    http://iltimido.wordpress.com/2011/03/16/le-pieghe-sulla-bandiera/

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  2. Sì, mi ricordo il tuo post!!
    Ma dai, davvero non hai amato Cuore? non hai pianto anche tu per i racconti mensili?
    Comunque ho citato la piccola vedetta lombarda perchè è esistita davvero ( cosa che ho scoperto in questi giorni).

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