venerdì 30 agosto 2013

Bentornati a casa

Le vacanze finiscono, è ora di tornare a casa. Confesso che, per quanto possano essere belli e affascinanti i posti visitati durante le vacanze, ho sempre provato piacere al pensiero di tornare nella mia casetta, di rivedere gli oggetti noti, di sentirmi di nuovo dentro l'accogliente e familiare rifugio della vita di tutti i giorni.

Poi certo, ci sono le eccezioni. Sono salita sull'aereo, e mentre le ore si sgranavano lente ho cercato di immaginare come avrei ritrovato il mio appartamento dopo questi mesi di assenza. Chissà, sicuramente ci sarebbe stata della sabbia sotto alle finestre. E della polvere, certo. E magari qualche soffitto gocciolante. 
Non sono riuscita ad immaginare nient'altro e ho pensato, sorridendo, che in fin dei conti non erano poi grossi problemi. Nei punti in cui i soffitti gocciolano avevo lasciato una bacinella, in misura preventiva, e sabbia e polvere si rimuovono in un attimo con l'aspirapolvere.
Niente di preoccupante.

Poi arriva il momento in cui la chiave gira nella serratura, ed eccoci a casa. La prima cosa che colpisce è che c'è un caldo pazzesco, il termometro segna 37°C. L'aria condizionata, da noi lasciata ovviamente accesa, funziona solo in camera da letto, ma poco e male. 
Oltre al caldo manca l'elettricità, e c'è un tremendo odore di marcio e di muffa. In salotto, il tappeto e il majlis ( il divano arabo, costituito da una specie di grossi cuscini appoggiati al pavimento) sono pieni di muffa. Le pareti, in corrispondenza delle grate dell'aria condizionata sono rigate di acqua. 
L'uomo della manutenzione, rintracciato dopo lunghe ricerche, racconta che durante l'estate c'è stato un incendio alla centralina elettrica del nostro piano. Come conseguenza di questo fatto, l'aria condizionata si è bloccata più o meno ovunque, c'è stata condensa, e dalle grate invece dell'aria fredda è venuta giù acqua.
Lui ci sta lavorando, assicura. Domani o dopodomani forse sarà di nuovo in funzione. Forse.

In serata, miracolosamente, il condizionamento funziona di nuovo, ed è possibile accendere la luce.
Il resto della casa è in uno stato pietoso. Il soffitto gocciola in bagno e in cucina, tutte le superfici sono ricoperte da una fanghiglia di polvere, sabbia e acqua, e anche nelle stanze dove non ci sono stati allagamenti è tutto umido.
Nei giorni seguenti l'uomo della manutenzione sistema il soffitto della cucina e pulisce le grate e i filtri del condizionatore. Li pulisce ( a mia insaputa) nella vasca da bagno, che terminata l'operazione è nera come la pece.
Il tappeto e il majlis finiscono nella spazzatura, puliamo.
Nel bagno degli ospiti il water è senza acqua, e sul fondo c'è uno strato di roba nera, mentre il resto del sanitario è ricoperto di piccoli moscerini morti.
In cucina, la perdita all'interno della parete è di nuovo attiva. Il muro è sempre più spanciato e pieno di muffa, e ogni volta che apriamo il rubinetto il pavimento si allaga.
Ogni notte veniamo inoltre svegliati tre o quattro volte dall'allarme antincendio. Il fatto è che i Bambini Terribili del palazzo, quelli che usano l'ascensore come gabinetto e tirano oggetti contro le porte degli appartamenti, hanno come hobby quello di tirare il campanello di allarme. Cinque o sei volte al giorno. Alla fine sono riusciti a romperlo, così l'allarme si aziona da solo e in continuazione.

A causa del lavoro del coniuge dobbiamo poi passare una settimana in città, ed è meraviglioso stare in hotel, in una stanza dove non c'è la muffa e di notte si riesce a dormire.
Siamo tornati a casa ieri sera. L'appartamento era più o meno come quando l'avevamo lasciato. "Nessuna nuova brutta sorpresa" ho scritto via mail a mia madre.
Ceniamo, laviamo i piatti e ci sediamo a guardare un documentario. Al termine riaccendiamo la luce, e vediamo passare in tutta tranquillità, sul tappeto superstite della sala, uno scarafaggio enorme.

Casa dolce casa. Qui urge trovare un altro appartamento o, in alternativa, un bravo esorcista.