C'era una volta una bambina di nome Phaedra, che frequentava la seconda media. Amava le piante, gli insetti e le stelle e le piaceva molto scrivere. Un giorno, all'inizio dell'anno scolastico, la professoressa di Inglese portò in aula dei cartoncini.
- Oggi ho una sorpresa per voi - disse l'insegnante - qui ci sono i nomi e gli indirizzi di alcuni ragazzini stranieri che vorrebbero corrispondere con voi in Inglese. Qualcuno è interessato ad avere degli amici di penna?
Phaedra non amava molto l'Inglese, ma era affascinata dall'idea di entrare in contatto con altre culture, così si fece avanti e prese due cartoncini.
- Li avete presi tutti? - chiese la professoressa.
- Sì, li abbiamo presi - disse una compagna di classe di Phaedra - ma chissà se questi bambini ci risponderanno!
- Chissà! - disse l'insegnante - potrebbero non ripondere, oppure magari lo faranno e diventerete amici. Una volta ho letto la storia di due ragazzi che si sono conosciuti così e poi si sono sposati. Non si può mai sapere!
A Phaedra erano toccati in sorte una bambina russa e un ragazzino inglese. Scrisse ad entrambi, ma non ottenne mai una risposta.
Gli anni passarono. Phaedra finì le medie e cominciò il liceo classico. L'Inglese continuava a non piacerle, e si iscrisse alla sezione tradizionale, che prevedeva lo studio delle lingue straniere solo nei primi due anni. Per varie circostanze dovette però cambiare classe, e studiò Inglese (con scarsi risultati) per tutti e cinque gli anni.
Il liceo finì, Phaedra fece varie esperienze universitarie e si laureò. Quasi per caso decise poi di iscriversi ad un corso di Inglese, per migliorare le proprie conoscenze linguistiche. A quel corso ne fece seguito un altro, e poi ancora un terzo.
Nel frattempo Phaedra aveva scoperto su internet un sito per trovare amici di penna, e pensò che era una buona occasione per migliorare ulteriormente il suo Inglese. Questa volta le risposero quasi tutti, e lei si ritrovò a parlare della propria città e della propria vita con perfetti sconosciuti. C'era la ragazza australiana, che le raccontava la propria vita nel Queensland, il ragazzo texano che le parlava dei rodei e tanti altri.
Nel frattempo la vita di Phaedra andava avanti, continuò a studiare ed iniziò a lavorare. L'unico fronte sul quale non c'erano sviluppi era quello sentimentale. Non c'erano mai stati sviluppi, e lei si era ormai convinta che sarebbe rimasta sola per tutta la vita.
Tra i suoi corrispondenti c'era un ragazzo della costa occidentale degli Stati Uniti che era molto carino e gentile, e riusciva ad indovinare al volo i suoi stati d'animo. Ma era solo un corrispondente, viveva a migliaia di chilometri di distanza, e Phaedra non si faceva illusioni.
Un giorno però, dopo pochi mesi di corrispondenza lui le disse che era interessato a lei.
- Se anche tu fossi interessata, ti chiedo una cosa - le scrisse lui - potresti non uscire con nessun ragazzo finchè non riusciamo a vederci?
Lei promise senza problemi. Non c'erano ragazzi con cui sarebbe potuta uscire.
I mesi passarono. Lui si trasferì a lavorare in Medio Oriente. Un giorno le disse che aveva una settimana libera, e poteva venire a trovarla.
Lei non riusciva a crederci. Razionalmente era sicura che questo genere di cose non potessero accadere davvero, e cercava di non illudersi.
- Lo dice tanto per dire - pensava - Non verrà. E se dovesse davvero arrivare scoprirò che è una persona completamente diversa da quello che immaginavo.
Ma lui parlava seriamente, e pochi giorni dopo le scrisse il giorno e l'ora in cui il suo aereo sarebbe atterrato.
Il giorno stabilito lei andò in aeroporto, in preda ad una terribile agitazione. La sua fervida immaginazione aveva creato almeno una ventina di motivi diversi per cui lui poteva aver speso centinaia di dollari per volare in un altro continente per incontrare una tizia conosciuta su Internet.
Magari era un serial killer. Oppure un sessantenne calvo, che le aveva mandato le foto di qualcun altro. O magari un sociologo che voleva studiare con quanta facilità le ragazze sceme abboccano a questo genere di cose. Le idee più strane le frullavano per la testa.
Poi le porte si aprirono, e lui era lì. Si guardarono per la prima volta negli occhi, si abbracciarono e si strinsero forte.
Lui stette a casa di lei per una settimana. Una settimana bellissima. Meravigliosa, incantevole. Lui non era solo la persona fantastica che lei aveva conosciuto online, ma molto di più.
Al momento della partenza piansero tutti e due come fontane.
Esattamente una settimana dopo, in chat, lui le chiese di sposarlo, e lei per poco non cadde dalla sedia.
- Sei sicuro che vuoi sposare me? - gli chiese. Probabilmente non era la risposta giusta da dare, ma l'emozione era troppa.
Decisero di sposarsi sei mesi dopo, in estate. Lei iniziò i preparativi, e lo disse ad amici e parenti.
Ci fu chi la incoraggiò, chi inaspettatamente fu dalla sua parte e chi le disse senza peli sulla lingua che forse era meglio aspettare ancora un po'. Ci fu chi si sedette su un divano con un sorrisino ironico negli occhi, chi fece alle sue spalle crudeli scommesse su quanto il matrimonio sarebbe durato.
Lei ascoltò tutti, e poi fece di testa sua, come sempre.
Lo sposò, e appena potè si trasferì in Medio Oriente insieme a lui, in una casa piena di scarafaggi e muri gocciolanti.
Oggi è passato esattamente un anno da quando la ragazza italiana e il ragazzo americano si sono detti "Sì".
Lei ha imparato a destreggiarsi in un paese completamente diverso, e nella vita quotidiana parla esclusivamente Inglese.
Non possiede la sfera di cristallo, e non è in grado di dire quello che le riserverà il futuro. Può solo dire che se tornasse indietro sposerebbe ancora il suo principe altre cento, mille, diecimila volte.
Perchè da quando è con lui, la sua vita è diventata meravigliosa. Come in una favola.