martedì 28 novembre 2017

Cinque posti da visitare in Western Australia

Dopo un lungo viaggio aereo  siete finalmente arrivati a Perth, in Australia. 
Distrutti dal jet-lag vi siete rifugiati nel vostro hotel e vi siete addormentati come sassi. Il giorno seguente, dopo una corroborante colazione, avete visitato le attrazioni più importanti della città, siete stati a Kings Park, avete visto Fremantle, magari siete andati fino a Rottnest Island per vedere i quokka. 
Oggi che si fa?

Inauguro oggi una nuova rubrica del blog: con cadenza fissa vi proporrò 5 cose da vedere/mangiare/fare in Western Australia.
Iniziamo con cinque posti. Ho scelto la parola "posti" perchè non sono nè città nè paesi. Non sono in ordine di preferenza, almeno tre di questi li amo pazzamente allo stesso modo.
Pronti? Via.


1- Pinnacles


Di cosa si tratta: un piccolo deserto di sabbia gialla cosparso di peculiari formazioni calcaree alte fino a quattro metri.
Dov'è: dentro al Nambung National Park, vicino a Cervantes, a poco meno di 200 km da Perth. Prendete la Indian Ocean Drive verso nord, ci vogliono circa due ore e mezza.
Prezzo per visitare l'attrazione: 12 dollari, prezzo d'ingresso del parco nazionale.
Perchè ve lo consiglio: perchè è un posto surreale e bellissimo, non sembra nemmeno di essere sulla Terra.
Raccomandazioni: il deserto è piccolo, ma è pur sempre un deserto. Se decidete di fare l'itinerario a piedi (circa 2 km) assicuratevi di avere con voi crema solare ad alta protezione, un buon cappello, scarpe adatte per camminare e almeno un litro di acqua a testa. 
Se non volete camminare c'è anche un percorso da fare in automobile lungo 5 km e adatto a tutte le macchine. 

2- Yanchep National Park


Di cosa si tratta: Un piccolo parco nazionale a nord della capitale, famoso per l'unica colonia di koala nativi del Western Australia e alcune interessanti grotte.
Dov'è: 50 km a nord del centro di Perth, lungo la Indian Ocean Road.
Prezzo per visitare l'attrazione: gratuito
Perchè ve lo consiglio: Guardate la foto qui sopra: i koala sono tra gli animali più belli che esistano, sono morbidi, pelosi e ad alto coefficiente di pucciosità. Se siete fortunati li vedrete sul terreno, altrimenti dovrete adocchiarli tra i rami degli eucalipti. Le grotte non ho ancora avuto modo di vederle, ma sono piuttosto famose.
Raccomandazioni: nessuna in particolare. La crema solare è bene metterla sempre e non scordatevi la macchina fotografica in hotel.

3- Wave Rock


Di cosa si tratta: Un affioramento granitico antichissimo, scolpito dal vento come un'onda di pietra.
Dov'è: 336 km a sud est di Perth. Dalla città prendete la Brookton Highway in direzione Corrigin. Wave Rock è a tre km dal paesino di Hyden.
Prezzo per visitare l'attrazione: 10 dollari a macchina
Perchè ve lo consiglio: è una formazione naturale assolutamente unica e spettacolare. Non solo, ha un'importanza particolare per gli Aborigeni del luogo. Oltre a questo, se ci andate in primavera, la zona è piena di stupende orchidee selvatiche.
Raccomandazioni: Come sempre, crema solare, scarpe adatte per camminare, un cappello e dell'acqua da tenere in borsa. Da Wave Rock c'è un piacevole sentiero nella boscaglia che in poche centinaia di metri porta ad un'altra formazione rocciosa, a forma di testa di ippopotamo. 
Attenzione ai serpenti, nel bush è facile trovarne.

4- Little Beach


Di cosa si tratta: Una spiaggia da sogno, con la sabbia candida che contrasta in modo impressionante con l'acqua verde-azzurra dell'oceano.
Dov'è: All'interno del Two Peoples Bay National Park, a circa 450 km da Perth. E' un po' lontano, ma è perfetta se passate qualche giorno ad Albany, sulla costa sud. Dista da Albany circa 40 km.
Prezzo per visitare l'attrazione: 12 dollari (prezzo per l'ingresso giornaliero al parco nazionale: ci sono anche abbonamenti mensili e annuali molto convenienti).
Perchè ve lo consiglio: E' un posto da sogno. Davvero. Ed è quasi sempre vuota, come tutte le spiagge australiane fuori dalle grandi città.
Raccomandazioni: crema solare e cappello. Prima di tuffarvi nelle acque limpidissime, date un'occhiata alla superficie dell'acqua: da queste parti ogni tanto ci sono squali (come dappertutto, in Australia). Vi consiglio anche scarpe chiuse adatte per entrare in acqua: nel sud del Western Australia ci sono il pesce pietra, che si nasconde sul fondale, e il piccolo polpo dagli anelli blu. Sono entrambi letali.

5- Laghi rosa

Di cosa si tratta: in Western Australia ci sono parecchi laghi rosa, il più famoso è il Lake Hillier vicino ad Esperance. Tutti i laghi rosa sono accomunati dal fatto di avere l'acqua estremamente salata, spesso si possono vedere impressionanti fenomeni di cristallizzazione sulle rive. Il colore è dato da batteri alofili e microalghe rosse.
Dove sono: un po' ovunque. Ce ne sono parecchi, piccoli, a sud di Lake King. Uno che mi capita di vedere spesso è a nord di Cranbrook.
Prezzo per visitare l'attrazione: ovviamente gratuito, si tratta solo di trovare posto lungo la strada per fermarsi e guardare il lago.
Perchè ve lo consiglio: è inusuale e fuori dall'ordinario. Talvolta il rosa è estremamente acceso, quasi fosforescente
Raccomandazioni: i batteri che producono il colore rosa sono innocui, ma non mi sento di dirvi di farci il bagno, vista la concentrazione di sale. 

giovedì 23 novembre 2017

Paranoie novembrine

Ogni anno è uguale. 
All'approssimarsi di Novembre l'atmosfera inizia a farsi tesa e i discorsi tra me e mio marito iniziano a vertere su di lui, l'animale che dev'essere acquistato. Su quando lo dobbiamo comprare, su dove deve essere comprato e, soprattutto, su quanto grosso deve essere. 
Lui, il tacchino del Thanksgiving.

Un degno esemplare
L'idea strisciante è che non sia mai abbastanza.
- Siamo in dodici, basterà un tacchino di sette chili?
Il giorno della cena l'animale viene debitamente sgrassato, farcito e legato e infine cuoce per quelle cinque-sei ore, riempiendo la casa di quell'odore tipico di questa occasione e suscitando l'emozione negli occhi del consorte. La bestia fa infine la sua gloriosa apparizione sul tavolo apparecchiato e per un paio d'ore è la protagonista assoluta. Viene ammirata, tagliata, coperta di salsa di mirtilli rossi e mangiata insieme a tutto il resto. 

Matematicamente parlando, nonostante l'emozione e la volontà dei presenti di ingozzarsi come struzzi, ogni commensale non ingurgita più di un etto, massimo un etto e mezzo di carne, perchè lo spazio nello stomaco di ciascuno di noi è quello che è, e se il tacchino è il re della festa è anche vero che non è certo l'unico cibo disponibile sul tavolo.
Il risultato è che, una volta finita la festa, turkey leftovers recipes diventa la frase più ricercata su Google, la nostra tavola si popola per giorni e giorni di zuppe di tacchino, quiche di tacchino, insalate di tacchino, panini al tacchino ad ogni pasto, colazione inclusa, solo per finire i maledetti avanzi. Parallelamente, il nostro riposo notturno si fa più difficoltoso, i nostri sogni si popolano di montagne che si materializzano improvvisamente sopra al nostro stomaco, mentre bizzarri pennuti corrono qua e là ridendo a crepapelle.


Infine, più o meno una settimana dopo il fatidico giovedì, la carcassa della bestia viene finalmente buttata nella spazzatura e la restante carne suddivisa equamente tra i gatti e il congelatore. 
I micetti non la annusano nemmeno, a causa dell'overdose dei giorni precedenti, mentre la carne in congelatore resta lì un tempo indefinito finchè non viene dimenticata e poi buttata, con grosso rammarico della sottoscritta che odia sprecare il cibo.

Ogni anno i buoni propositi si sprecano. Quest'anno tacchino piccolo, piccolissimo, nano. Ripieno ridotto al minimo. Contorni vari aboliti, a meno che non possano essere mangiati nella loro interezza nell'arco della serata. Dolci? quali dolci? DIETA. Questa è la parola. Dieta.
Poi, semplicemente, non si può. Perchè è la tradizione, perchè mio marito è americano e ci tiene, perchè il tavolo deve essere imbandito e traboccante, quasi che il cibo stesso sia l'essenza del nostro "rendere grazie" per il benessere.

Il Thanksgiving è oggi, tra parentesi.
Io però oggi ho il turno del pomeriggio, quindi festeggiamo sabato. 
Avremo due ospiti, quindi saremo in quattro. Ho comprato il tacchino più piccolo che sono riuscita a trovare, tre chili di animale congelato che ora giace nel mio freezer.
La cena prevede tacchino farcito, ripieno extra da mangiare a parte, salsa di mirtilli rossi, patate al forno, green bean casserole, buttermilk biscuits, pumpkin pie e torta di ciliege.

Ieri sera mio marito mi ha guardata inquieto per un paio di minuti, quindi mi ha detto:
- Non so se la cena sarà abbastanza. Tre chili di tacchino basteranno per quattro persone? Forse potresti cucinare ancora qualcosa? magari il Boston bean pot (fagioli cotti con la melassa)? Ho paura che non ci sia abbastanza da mangiare.

giovedì 16 novembre 2017

Escape to the Freaky Village, seconda parte

Prima parte QUI.
I nostri progetti migratori verso l'ovest ( leggi: a circa 250 km ad ovest di dove siamo adesso) procedono, anzi, dalla fase progettuale siamo passati a quella esecutiva.

(Ok, ho scritto "verso l'ovest" e non potevo non mettere questo video).

Abbiamo trovato un signore col camion che ci porterà i mobili nella nuova casa. Ho dei flashback di questa esperienza qui, speriamo bene.

Un paio di giorni fa sono tornata laggiù, per sbrigare un po' di cose pratiche, tipo il cambio di contea dei gatti, scoprire come funziona il servizio postale e tutto il resto. Vi sintetizzo i punti salienti.

1- Trovandosi a 15 km dal Freaky Village, la nostra casa non è allacciata alla rete idrica. Da queste parti non è una cosa strana, come dicevo qui. Si risolve con una cisterna per l'acqua piovana raccolta dalle grondaie. No, non scherzo.

2- Ovviamente non c'è nemmeno l'allaccio del gas. Si usano le bombole, si possono comprare dal benzinaio.

3- Quanto alla spazzatura, in effetti il camion dove abiteremo noi non passa. Quindi possiamo A) arrangiarci a portare la nostra spazzatura alla discarica, oppure B) darci al compostaggio in maniera selvaggia e totalizzante.

4- Quanto alla posta - che ve lo dico a fare? - dove abiteremo noi non c'è la distribuzione porta a porta. Potremmo prendere una cassetta all'ufficio postale, ma sfortunatamente non ce ne sono di libere. La signora che gestisce il Post Office (che è anche giornalaio, centro scommesse e piccolo negozio) ci ha comunque detto che ci terrà lei la posta, telefonandoci ogni volta che arriva qualcosa. 

5- All'ufficio della contea sono stati molto gentili e mi hanno dato il "resident pack", un plico di informazioni utili per chi si trasferisce da quelle parti. Il plico conteneva:
- il benvenuto nella comunità da parte del presidente della contea;
- tre brochure sugli incendi e la necessità di creare un piano di emergenza qualora la casa fosse minacciata dal fuoco;
- una lista dei club presenti in paese, degni di nota il club femminile di freccette, quello di meditazione trascendentale, e quello per scrittori.
- una preoccupante lista dei serpenti più comuni della contea, tutti velenosissimi e in grado di ammazzare più persone con un solo morso. Tra questi ne spicca uno col nome, come dire, evocativo: il DEATH ADDER. La brochure invitava caldamente a preparare il compost (perchè evidentemente tutti lo fanno) dentro contenitori chiusi, onde evitare che residui di cibo all'aperto attirino topi che possano a loro volta attirare serpenti. 

Viva l'Australia! Ora vi lascio, vado a cercare online contenitori per il compostaggio e a controllare quante persone sono morte da queste parti bevendo la pioggia. 
Alla prossima.

domenica 12 novembre 2017

Di occasioni solenni e figuracce paurose

Mi hanno sempre detto che ho la testa tra le nuvole. La verità è che il mio cervello ha dei momenti di stand-by, in cui, suppongo, si riposa dalla gran fatica di dovermi sopportare 24 ore al giorno.
Sul serio, sono un caso disperato. Mi succede di andare a sbattere contro un lampione perchè non faccio attenzione, di non accorgermi di gente che mi saluta per strada, una volta mi sono perfino infilata nella macchina sbagliata all'uscita dal supermercato :D (impagabile la faccia dei due vecchietti seduti nei sedili anteriori!).
Un altro di questi momenti di stand-by è quando sono al supermercato: inserisco il pilota automatico e faccio la spesa, ma non mi accorgo mai di niente. 
Non succede solo a me, vero?

                                                                        *****

A parte il Natale, in Australia ci sono due festività particolarmente sentite. 
Una è l'ANZAC (Australia and New Zealand Army Corps) Day, che ricorda la battaglia di Gallipoli in Turchia durante la prima guerra mondiale, quando l'Australia combatté per la prima volta come nazione. L'ANZAC Day è il 25 Aprile ed è la quintessenza dell'identità australiana. Per l'occasione si organizzano parate, ci sono fuochi artificiali e innumerevoli commemorazioni dei caduti, le città si riempiono di striscioni e la frase "Lest we forget" appare ovunque.
La seconda festività è il Remembrance Day, dove vengono ricordati i caduti di tutte le guerre. Il simbolo di questa giornata è il papavero, per cui settimane prima si trovano ovunque in vendita spillette a forma di papavero da sfoggiare nel Remembrance Day. 

Lo so che non c'entra niente, che la scelta del papavero come simbolo
di questo giorno ha sicuramente un motivo diverso, ma a me viene sempre
in mente De André. Sono genovese, che ci volete fare. 
Il Remembrance Day cade l'11 di Novembre, e il momento clou della giornata sono le 11 del mattino ("at the 11th hour of the 11th day of the 11th month") l'ora e il giorno in cui venne firmato l'armistizio di Compiègne, che sancì la fine dei combattimenti della prima guerra mondiale.

Ieri poco prima delle 11 sono andata al supermercato, ho preso il carrello, ho dato un'occhiata alla lista della spesa e mi sono avviata tra gli scaffali. 
Ero alla cassa automatica, intenta a passare gli articoli sul lettore ottico, quando ho sentito un annuncio interno. 
Seriamente, quante volte ascoltate con attenzione questi annunci? Io mai. Di solito sono cose tipo "Annuncio interno: Anna è pregata di andare alla cassa numero otto" o cose del genere. Niente che possa interessare il cliente medio. 

L'annuncio parlava del Remembrance Day, ma l'ho ascoltato con un orecchio solo, sempre per la storia del cervello in stand-by. Mi sono detta distrattamente che la festa era così importante che ne parlavano anche al microfono interno.

E poi all'improvviso mi sono accorta che qualcosa era cambiato di colpo. Era sceso un silenzio surreale. E mi è venuto in mente che in occasione del Remembrance Day si osservano due minuti di silenzio.

Ho alzato la testa.
Tutti, dico TUTTI, stavano fissando me, l'unica cretina che non si era fermata ad osservare il silenzio e continuava a passare gli articoli sul lettore, provocando rumorosissimi BIIIIIIIIIIIIP e mostrando di non avere alcun rispetto per i caduti australiani in terra straniera, martiri della libertà, eroi nazionali.
Avrei voluto scomparire, volare via, dileguarmi senza essere vista, nascondermi da qualche parte, tuffarmi nei sacchetti della spesa, simulare una malattia mentale abbastanza grave da fungere da scusa per il mio comportamento irrispettoso.
Invece ho abbracciato il flacone di detersivo per la lavatrice come se fosse un orsacchiotto consolatore, ho abbassato gli occhi e sono diventata rossa come un pomodoro maturo. 

Mannaggia alla mia testa. Per fortuna tra un mese ci trasferiamo altrove.