martedì 21 febbraio 2012

Sgradito

Pochi giorni fa, girando tra gli scaffali del supermercato alla ricerca di prodotti che qui non ci sono, ho sentito qualcuno parlare Italiano. Ho svoltato nella corsia dei detersivi, e l'ho visto: un uomo di mezza eta', che probabilmente, come me, non riusciva a trovare quello che desiderava.
Il primo impulso e' stato quello di rivolgergli la parola, di salutare il mio connazionale, di dirgli che anche io ho problemi a fare la spesa perche' qui non vendono le stesse cose, di fargli sentire che ero solidale col suo malumore.
Poi mi sono bloccata: l'uomo stava bestemmiando. Non so perche' mi ha fatto cosi' impressione, in fin dei conti in Italia sentire qualcuno che bestemmia e' un avvenimento quotidiano.
Forse ci sono rimasta male perche' non ne ho mai compreso il motivo, sia che uno sia credente sia, a maggior ragione, se non lo e'.
Sono sicura che anche gli altri popoli bestemmiano, eppure e' una cosa che ho sempre associato a quell'"italianita'" che detesto, insieme a quella particolare forma di furbizia e maleducazione che all'estero reputano tipicamente italiana, come scavalcare con nonchalance la fila alle poste, e sentirsi intelligenti per averlo fatto.
Forse ci sono rimasta male perche' e' successo qui, in un Paese dove la religione e' una cosa seria, e permea la vita quotidiana di una patina di sacralita' che in Italia non c'e' piu', dove la preghiera e' una colonna portante della giornata, dove i ritmi giornalieri sono scanditi dai canti che si diffondono dall'alto dei minareti.

Non lo so. L'ho guardato per un attimo, e poi gli sono passata accanto senza dire nulla, svanendo nei meandri del supermercato.

domenica 19 febbraio 2012

Matrimonio low cost? e' possibile

Come organizzare un matrimonio low cost? Di sicuro, per quanto il fine sia il medesimo (ovvero risparmiare), i metodi sono tanti, basta avere le idee chiare su quello che si desidera davvero in un giorno cosi’ speciale.
Il mio matrimonio è stato esattamente come lo desideravo, e’ piaciuto agli invitati e ci ha permesso di contenere le spese (viaggio incluso) sotto i 5.000 euro, non includendo il viaggio nei regali.
L’unica cosa da tenere ben presente sono i propri desideri, tagliando tutto quello che ci sentiamo “obbligati” a fare per far piacere alla vecchia zia o per seguire la tradizione.

Il vestito per lei.
Questa e’ una voce importante, nel budget finale. Stilisti e negozi specializzati propongono modelli che costano migliaia di euro, e ci si ritrova in un batter d’occhio a considerare la spesa di cifre che nella vita di tutti i giorni ci farebbero venire i sudori freddi.
Il primo vestito che ho provato era tradizionale, bianco. Vedendo l’effetto del bianco sulla mia pelle la commessa ha commentato: “Eh, signorina, certo che dovrebbe farsi qualche lampada prima del matrimonio!”.
Ho considerato la possibilita’ di abbronzarmi per circa 5 secondi. Poi ho pensato: ma perche’ mi devo abbronzare? A me piace la mia pelle, e piace anche al mio Lui. Inoltre io odio il bianco, e’ un colore che non metto mai. Non faccio prima a comprare un vestito colorato?
Detto fatto, sono uscita dal negozio alla ricerca del mio abito blu.
Il primo che ho trovato era molto bello, e costava 1.200 euro. Poco, rispetto ai prezzi che si trovano in giro, ma comunque tanto.
Dopo qualche altra ricerca ne ho trovato un altro, sempre blu, a 390 euro. Non un vestito da sposa, ma un abito da cerimonia.
Non un vestito bellissimo, ma un abito carino, che mi stava bene.
Ho dato un acconto e sono andata via. Quando, dopo qualche mese, sono andata a ritirarlo, il vestito era diventato meraviglioso.
Non che avesse subito qualche cambiamento: avevo solo realizzato che quello era l’abito con cui sarei diventata sua moglie.

Le fedi.
Avete presente tutti quegli oggettini d’oro (medagliette, catenine, braccialettini) ricevuti in regalo per il Battesimo o la Comunione? Io ne avevo parecchi, e non li avevo mai messi. Nel momento in cui ho iniziato a pensare alle fedi ho portato una parte di questi gioiellini ad un orefice, che in cambio mi ha fatto due fedi come le desideravo io, senza dover aggiungere un centesimo.

Il viaggio.
Insieme al vestito ed al pranzo, questa e’ una delle voci che fanno salire tantissimo il budget. Il segreto e’ avere un pizzico di spirito di avventura, e non affidarsi ad un’agenzia di viaggi.
Noi abbiamo scelto una meta insolita e non molto quotata (i paesi Baltici) che si e’ rivelata invece bellissima e con prezzi accessibili.
Abbiamo pianificato il nostro tour giorno per giorno, e abbiamo prenotato tutto grazie a Internet.
Ci sono molti siti che permettono la prenotazione di viaggi e soggiorni, ad esempio edreams, Opodo, lastminute.
Noi abbiamo usato Booking.com. E’ un sito ottimo e assolutamente sicuro per la prenotazione di hotel, appartamenti, B&B e di qualunque soluzione per il soggiorno. La possibilita’ di vedere le opinioni degli altri viaggiatori sulle singole strutture e’ un’idea semplice e geniale, e permette di scegliere esattamente l’alloggio che si preferisce senza avere sorprese.
Per I voli abbiamo utilizzato Orbitz, un sito americano con tariffe estremamente vantaggiose.

Quindi, insomma, risparmiare davvero si puo'. Basta avere ben chiari i propri desideri.

giovedì 16 febbraio 2012

Era un tipo schivo..

Era un tipo schivo, e alle passeggiate diurne preferiva il silenzio e la tranquillita’ della notte.
Era anche una questione di sicurezza: lui sapeva che anche altre creature, potenzialmente pericolose, abitavano nel suo appartamento, ma di notte di solito non si facevano vedere.
Si avvicino’ alla maniglia della porta, in attesa di uscire. Tutto era buio e silenzioso.
Poi, all’improvviso, la luce. Cerco' di nascondersi, ma era troppo tardi: ormai era stato visto.

A volte la vita riserva piccoli shock. Ieri mattina sono entrata nel bagno, quello con il lavandino funzionante, per fare il bucato. Apro l’acqua, e guardo distrattamente la porta: c’e’ qualcosa che si muove. Ansia.
La cosa che si muove e’ uno scarafaggio enorme, che sta zampettando allegramente vicino alla maniglia, probabilmente alla ricerca di un rifugio sicuro.
Con tanta forza di volonta’ ho afferrato uno spray alla varechina e ho inseguito l’insetto per tutto il bagno, a suon di spruzzi. Quando ormai il pavimento era ridotto ad un lago, finalmente la creatura e’ morta.
“Ok, calma. E’ uno scarafaggio, non un drago. E’ innocuo. E gli insetti mi sono sempre piaciuti. Mi sono sempre piaciuti. Mi sono sempre piaciuti…”.
Ma non c’e’ niente da fare, per quanto possa cercare di autoconvincermi, questo animale mi fa impressione. Non so perche’, forse perche’ e’ cosi’ grosso, o perche’ si muove cosi’ rapidamente.
Forse e’ una paura atavica seppellita nella mia mente, qualcosa di primitivo, che si risveglia in queste circostanze.
Fatto sta che ho aspettato tre giorni prima di avere il coraggio di rimuovere il cadavere. Entravo in bagno con la scopa e la paletta, lo guardavo, e riuscivo solo a pensare:” E’ enorme”.
Dopodiche’ chiudevo la porta e andavo in un'altra stanza.

domenica 5 febbraio 2012

Il miracolo della pasta frolla

Ieri mattina alle 5 sono entrata in cucina, come al solito, e come purtroppo spesso accade ho visto uno scarafaggio zampettare via, disturbato dalla luce.
Mentre lo inondavo di spray all'ammoniaca ho realizzato che non sento mia questa cucina. Non e' il luogo riposante e sicuro dove tutto e' sotto il mio controllo, ma e' un posto estraneo, dove quando apri un cassetto non sai mai cosa potrebbe esserci dentro, dove per quanto gli ingredienti che uso siano apparentemente analoghi a quelli che usavo in Italia i sapori sono differenti.
Mi viene in mente la frase di "Apollo 13": abbiamo dovuto imparare a volare di nuovo, dice Jim Lovell. Ecco, cucinare qui implica imparare di nuovo, adattarsi a nuovi gusti, che non sono nuovi perche' esotici, ma perche' qui le cose hanno un sapore diverso, un sapore che non mi permette di ricreare "casa", che per me vuole dire il cibo che amo e che conosco, ma anche sicurezza, amore, tutte quelle cose che mi ha trasmesso mia madre con i suoi piatti fumanti, e che vorrei far percepire a mio marito.
Cosa potevo fare per riappropriarmi della stanza che, in una casa, e' sempre la mia preferita?
Ho tirato fuori il burro e le uova, lo zucchero e la farina, e mi sono messa ad impastare con la sensazione di fare qualcosa di eccezionale, perche' in questa cucina di solito ci sono quelli che chiamo "i cibi della sopravvivenza", le cose semplici, niente di elaborato o complicato come un dolce. Perche' un risotto si puo' fare ovunque, ma per impastare un dolce devi essere in sintonia con l'ambiente.
In vita mia ho fatto la pasta frolla innumerevoli volte. Eppure ieri sera, mentre affondavo le mani nell'impasto di burro e farina, mi sembrava che fosse un’esperienza nuova.
Niente forchetta, ho usato solo le mani, per sentire tra le dita la morbida consistenza degli ingredienti.
Volevo un'esperienza sensoriale che pero' ho avuto solo in parte: il burro non aveva quasi odore.
Con l'aiuto di una coloratissima marmellata dalla consistenza di un aspic e dal gusto nullo ho preparato dei biscotti, e li ho messi in forno.
Il forno che ho qui, a gas, e' mio amico: non brucia, ma cuoce uniformemente. Quando il cibo e' cotto diffonde nell'aria un intenso aroma, e io so che e' il suo modo di avvertirmi che e' pronto.
Stavo lavando i tagliapasta quando mi e' arrivato un profumo: non era quello della mia pasta frolla “italiana”, ma era comunque qualcosa di dolce, ed, incredibilmente, anche di buono.
Che la cucina stia cominciando ad accettarmi? non lo so, pero' e' un buon inizio.

Ma era bella, bella davvero


Dal vetro della finestra vedo solo una striscia di deserto con le palme, e più lontano la strada, con alcune costruzioni basse e chiare.
Oltre al rombo delle macchine, il rumore predominante è il sibilo del vento: un suono continuo, accompagnato da nuvole di sabbia.
Sono qui da poco più di due settimane soltanto, e ancora ho problemi ad abituarmi all’appartamento.
Quando ero bambina, mia madre mi cantava un’allegra canzoncina a proposito di una casa senza tetto e senza cucina, ma in realtà bellissima.
Il mio appartamento nel deserto è così, privo di tante cose, come i tavoli e le sedie, ma per me stupendo, nonostante tutti i difetti. Tra questi annovero la muffa in bagno e un’infestazione di scarafaggi enormi.
Oltre a questo, la casa mi propone ogni giorno interessanti quiz e svariati giochini, per tenere in allenamento il mio cervello in mancanza della Settimana Enigmistica. Eccone uno che ho affrontato in questi giorni:

Devi lavare i panni, e non hai la lavatrice. Come tutti sanno, per lavare degli indumenti occorre prima di tutto la luce: devi vedere quello che stai lavando. Un altro ingrediente essenziale è l’acqua calda.
In casa ci sono due bagni, A e B.
A ha l’acqua calda, ma non c’è luce e il lavandino è tappato.
B ha la luce e il lavandino funzionante, ma non c’è acqua. O meglio, l’acqua ci sarebbe, ma occorre tenerla chiusa (ogni bagno ha la sua valvola) perchè altrimenti tramite un tubo rotto la casa si allaga.
In fin dei conti non è difficilissimo, e la soluzione l’ho trovata in poco tempo, mettendo nel bagno B un secchio in corrispondenza del tubo rotto, così da poter lavare i panni senza allagare l’appartamento.
Come dire: per oggi ce l’ho fatta. Cosa mi proporrà la casa, domani?