sabato 5 gennaio 2013

Di marmellata e voli aerei

Eccomi di nuovo qui, con il primo post del 2013, dopo una lunga pausa dovuta alla preparazione di un esame di Inglese e alla vacanza in Italia, in cui io e mio marito abbiamo girato come trottole tra parenti e amici su e giù per la penisola.
Sono state due settimane di relax fisico e soprattutto mentale: temperatura diversa, paesaggi diversi, alberi, prati. E poi la stranezza di sentire la gente per strada che parla la mia lingua, di non vedere nessuna donna con l'abaya e nessun uomo in kandura.. un altro mondo.
Mia madre fin dal primo giorno ci ha coccolato con i cibi preferiti e qui introvabili e grazie a pesto in quantità, braciole di maiale, stracchino e prosciutto in due settimane il mio peso è aumentato di due chili (che cercherò di smaltire in fretta).
Comunque sia, tra un pranzo e l'altro i giorni sono volati e in breve ci siamo ritrovati a Malpensa il primo Gennaio, per prendere il primo dei due voli che ci avrebbero riportati a casa.
Le valigie erano così piene che le cerniere minacciavano di saltare. All'interno, oltre ai vestiti, c'era una nutrita collezione di generi alimentari che andavano dalle zuppe toscane ai dolci, più una parure di lenzuola matrimoniali, una tovaglia e un mattarello. 
Avevamo anche una copiosa quantità di bagagli a mano, tra cui spiccava un sacchetto in cui trovavano posto tre vasetti di marmellata comprati a Nizza, un barattolo di olive taggiasche sott'olio, uno di pesto e uno di crema al pistacchio. 
Personalmente avevo qualche dubbio sul fatto di poter portare in cabina tutto questo armamentario, a causa delle leggi internazionali sul trasporto di liquidi in aereo, ma mio marito era assolutamente tranquillo a riguardo. 
Espletiamo le formalità del check in, salutiamo i miei genitori e ci dirigiamo ai controlli. Il sacchetto viene subito bloccato. Il tizio addetto al controllo ci guarda e ci dice laconico:
- Avete della marmellata, vero?
 Estraiamo i vasetti incriminati e glieli mostriamo.
- Duecentocinquanta grammi di marmellata?! - ci dice, tra il sorpreso e lo scandalizzato.
- Non si porta la marmellata in cabina! - esclama, con fiero cipiglio.
I vasetti incriminati vengono estratti dal sacchetto e, visto che abbiamo tempo, mentre io proseguo verso il gate il coniuge torna al check in per imbarcare anche quelli.
Quindi, monito per tutti: non importa se avete nel bagaglio a mano un barattolo di olive pieno d'olio o uno di pesto semi-liquido, ma la marmellata, anche se compattissima, non è tollerata in cabina.

Decolliamo. La compagnia aerea ci serve il pranzo (o la cena?) alle 4 del pomeriggio ora italiana. Spilucchiamo qualcosa. Il mio hamburger di vitello con patate al forno è morbidissimo ed effettivamente buono. Mentre mi pongo indolenti domande su quando questi pasti vengono cucinati, e da chi, vedo avanzare nel corridoio dell'aereo un cuoco vestito di bianco, con tanto di toque blanche in testa, che, con in braccio un cesto pieno di pane fresco rifornisce una delle hostess che è rimasta senza. Non sapevo ci fosse un cuoco di bordo. Ci sarà anche una cucina, sull'aereo?

Il viaggio continua tranquillo ed infine atterriamo a Istanbul, da dove prenderemo un nuovo aereo per il volo - più lungo - che ci porterà a casa.
Nuovo volo nuovo pasto, e questa volta è presente addirittura del salmone affumicato.
Dovremmo atterrare alle tre del mattino, ovvero mezzanotte in Italia, sarebbe bello riuscire a dormire un po'. Purtroppo il velivolo è pieno di bambini urlanti che saltellano qui e là (con IMMENSA gioia degli assistenti di volo) e nonostante le auricolari che mi trasmettono le note rilassanti della sesta sinfonia di Beethoven non riesco a prendere sonno che negli ultimi venti minuti, poco prima di essere svegliata di soprassalto dal sobbalzo delle ruote che toccano terra.
Ritiriamo i bagagli, recuperiamo la macchina al parcheggio e ci mettiamo in viaggio per tornare nel paesino sperduto.
Le luci dell'alba cominciano a colorare il cielo scuro quando finalmente entriamo in casa.
Niente scarafaggi, ma i due soffitti gocciolano il loro "bentornati" a tutto spiano. E poi, dobbiamo dircelo: questa casa ha un odore tremendo. Eppure è tutto pulito, il frigo svuotato, il cestino della spazzatura vuoto.
E' un miasma persistente, radicato, che sembra fuoriuscire dalle stesse mura e che acquisisce sfumature diverse a seconda della stanza: in camera da letto sembra fogna, in salotto è decisamente formaggio andato a male, mentre in cucina inizio a sospettare un cadavere abbandonato da qualche parte. 

Pazienza. Ora che siamo arrivati a casa i nostri pensieri si fanno indistinti e il sonno preme sui nostri occhi. 
Prendo dalla mia collezione un paio di calzini con i gommini antiscivolo offerti da una qualche compagnia aerea durante i voli notturni e striscio incerta verso il divano, dove crollo più o meno istantaneamente.
Buon 2013 a tutti, con un po' di ritardo.

16 commenti:

  1. Mi risulta davvero difficile commentare questo post. Vorrei farti mille domande :-) !! Un giorno sarò costretta a scriverti una luuuuunga email ;-). Nemmeno io pensavo che ci potesse essere un cuoco a bordo di un aereo...eppure di voli intercontinentali ne ho fatti. Istanbul l'ha visitata? Io sì, se ti capita restaci qualche giorno!! L'esame è andato bene? Il tuo rientro a casa è alquanto inquietante, Phaedra!! Accidenti, ma non si riesce proprio a rimediare a questa palude? Sembra quasi un controsenso tutta questa umidità nel deserto. Rinnovo gli auguri di buon anno, per te e per tuo marito! Ti abbraccio cara e...sono felice che sei tornata a postare <3!! Baci

    RispondiElimina
  2. Sì, siamo stati ad Istanbul l'anno scorso, è una citta mneravigliosa!!!
    L'esame è andato bene, e ho ritirato ieri il certificato.
    Quanto alla casa, vorrei davvero tanto trovare il modo di asciugarla!!tra l'altro il problema è proprio il nostro appartamento, i miei vicini non sono così disastrati.
    Scrivimi tutte le volte che vuoi. A proposito, grazie di cuore per la tua mail di auguri, l'ho letta in ritardo ma è arrivata e mi ha fatto tantissimo piacere!!

    RispondiElimina
  3. Finalmente!
    Mi stavo giusto chiedendo che fine avessi fatto.
    Mi sei mancata.
    Non sapevo questa cosa della marmellata.
    Mah!
    Buon Anno!

    RispondiElimina
  4. Ti auguro buon anno Phaedra, soprattutto asciutto! devo dire che leggere questo post mi ha fatto ridimensionare la considerazione di certe piccole difficoltà quotidiane.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buon anno anche a te, Daniela! il mio spero davvero che diventi in qualche modo asciutto!

      Elimina
  5. un po in ritardo ma auguri ..ti leggo ogni volta che ho un briciolino di tempo..

    RispondiElimina
  6. :))

    Ma qualche foto del posto in cui vivi non la metti mai?

    Buon 2013 anche a te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, non ne ho mai postate! Ora apro una pagina apposta.

      Elimina
  7. è vero lo faccio da poco, ma ti leggo sempre con più interesse!!! mi sembra di vedervi li agli imbarchi carichi di bagagli...il 1° gennaio a malpensa( che poi la mia migliore amica fa l'hostess proprio li e magari l'hai beccata povera ciccia che lavorava il 1°). L'umidità?!?! che sfiga!!! sarà quella che ti fa sentire tutto il bouchet di odori che cogli in giro per casa?
    buon 2013 cara Phaedra...
    a presto
    Sara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Sara!! purtroppo credo anch'io che il terribile odore dell'appartamento sia dato dall'umidità (e dalla muffa).
      Rinnovo gli auguri, un abbraccio!

      Elimina
  8. Buon anno anche da parte mia!! Ma quanto mi piace leggere i tuoi post.....

    RispondiElimina
  9. ti ho trovato ora grazie a kreattiva, mi piace molto come scrivi e quello che dici, ti seguirò con interesse, ma non ho ancora capito dove stai di preciso.Io sto in italia ma non nel mio paesino natale, ma ogni volta che torno ho la macchina piena di cose,immagino quindi che delirio all'aeroporto!!
    ci sentiamo presto
    gloria

    RispondiElimina
  10. Ciao Gloria, grazie mille!!
    Vivo in Medio Oriente.

    RispondiElimina