sabato 2 giugno 2012

Qui nulla è semplice, ovvero la lavatrice posseduta

Dopo lunghe ricerche, qualche giorno fa abbiamo finalmente individuato una lavatrice con le caratteristiche che volevamo ( possibilità di lavaggio con acqua calda, centrifuga, capienza normale, prezzo buono) qui nel paesino sperduto. La nostra felicità (specialmente la mia) era ai massimi livelli.
Una lavatrice!!! Finalmente non dovrò più lavare le lenzuola nel lavandino, e strizzarle in modi rocamboleschi. Che meraviglia.
Ieri, pieni di aspettativa e speranze, siamo andati nell'unico negozio del paese, un supermercato che vende un po' di tutto, dove, nella parte degli elettrodomestici c'era lei, la lavatrice, che ci aspettava. 
Immaginavamo una cosa facile: noi indichiamo l'elettrodomestico prescelto, paghiamo, qualcuno ci porta a casa la lavatrice ed esegue gli allacci necessari, dopodiché siamo finalmente liberi dalla schiavitù del lavaggio dei panni a mano.
Ovviamente questo programma era troppo semplice per poter essere possibile qui.
Arriviamo al supermercato, e indichiamo al commesso l'elettrodomestico che vogliamo acquistare. Lui ci guarda perplesso. Va a chiamare un altro commesso, che a sua volta ne chiama ancora uno. Quest'ultimo, un ragazzo coreano dell'apparente età di dodici anni, si avvicina guardingo alla lavatrice, ne apre lo sportello e si mette a guardare l'interno con estremo interesse, come se stesse guardando una volta affrescata. 
Prende quindi il il libretto delle istruzioni, e si mette a leggere. Noi aspettiamo. Dopo un po' prende un tubo, e cerca di capire come vada connesso alla lavatrice. Noi lo guardiamo perplessi. Forse è uno di quelli che ci porteranno il nostro acquisto a casa, magari sta cercando di capire come fare a collegarla. Chiediamo conferma ad uno degli altri commessi, che ci dice che no, quel ragazzo non è quello che fa le consegne. 
Ma che accidenti sta facendo, allora? Continuiamo ad aspettare. Dopo un po' lui si allontana, con il tubo in mano. Lo vediamo poco dopo arrampicarsi sopra ai frigoriferi della zona latticini. Dopo aver camminato per cinque o sei metri si accuccia, raccoglie qualcosa e scende.
Mio marito nel frattempo si rivolge ad uno degli altri commessi, e gli chiede se possiamo avere la lavatrice nella sua scatola. Ovviamente stiamo dando per scontato che quella che vediamo lì sia in esposizione, e immaginiamo che ci sia un magazzino con delle altre ancora imballate.
L'uomo ha uno sguardo vacuo. Scatola? Imballaggio? Questa lavatrice qui non va bene? Ok, soprassediamo. Questa lavatrice va benissimo.
Il ragazzo torna, restituisce il tubo, e dopo soli 45 minuti riusciamo finalmente a pagare. 
Due uomini si fanno avanti, prendono la lavatrice, se la caricano in spalla e la portano fino all'automobile di uno dei due. 
Arriviamo a casa, e corro ad aprire il porta. Ok, è stata una cosa un po' lunga, ma adesso la lavatrice è qui!! Mi crogiolo nell'idea di poter lavare velocemente la catasta di panni che attende nel cesto della roba sporca.
Gli uomini entrano, e depongono l'amato elettrodomestico per terra. Chiediamo se possono provvedere all'allaccio. Loro si guardano, e ci dicono che non hanno idea di come si faccia. 
E va bene. Forse abbiamo una soluzione.
Attawi è il ragazzo indiano che si occupa della manutenzione del nostro palazzo. L'abbiamo chiamato la prima volta qualche tempo fa, per sistemare una tremenda perdita d'acqua nel muro della cucina. Lui è arrivato e ha sostituito il tubo, senza fare macelli. Uscendo di casa si è accorto che la maniglia non funzionava, e l'ha riparata. 
Attawi è il nostro uomo, lui ci aiuterà. Lo chiamiamo, e in pochi minuti è da noi. Gli mostriamo la lavatrice, e gli spieghiamo il problema. Lui ci guarda, perplesso, e se ne va. Certo, se Attawi parlasse qualche altra lingua, oltre al Bengalese, sarebbe più facile comunicare. 
Tornerà? Ha lasciato la porta aperta, lo consideriamo di buon auspicio. Già che ci siamo andiamo a chiedere consiglio ai vicini. Loro entrano, guardano, scuotono la testa e ci dicono che il punto dove dovrebbe esserci l'allaccio dell'acqua, nel muro, è spaccato. 
Magnifico. Per tirarci su di morale aggiungono che invece loro avevano la presa elettrica frantumata. 
Sì, questo palazzo l'hanno costruito con i piedi.
Dopo un po' Attawi torna, e armeggia per un po' con la lavatrice. Poi ci chiama, e ci fa segno che ora tutto è a posto. C'è un po' d'acqua sul pavimento, ma pazienza. Facciamo partire un ciclo di prova, come dicono le istruzioni. Funziona benissimo.

Stamattina, piena di emozione carico la lavatrice, aggiungo il detersivo e la metto in funzione. Dopo un po' si avvia la centrifuga. Il rumore è quello di un elicottero che stia atterrando nella nostra cucina. Ci precipitiamo a vedere: l'elettrodomestico sta saltellando in giro per la stanza. Usando tutta la forza che abbiamo riusciamo ad evitare che si autodistrugga o arrechi danno alle altre suppellettili.
C'è una manopola per regolare il numero di giri del cestello, e ci affrettiamo a metterla al minimo. Niente da fare, alla centrifuga seguente siamo di nuovo aggrappati tutti e due alla lavatrice, per evitare di farla vagare in giro per la casa. A questo punto selezioniamo l'opzione "No spin", e ci illudiamo di aver risolto il problema. Alla centrifuga seguente le cose vanno un pochino meglio: è sufficiente una sola persona per tenerla ferma. Alla quarta ed ultima centrifuga la maledetta riesce a staccare dal muro il tubo dell'acqua, con conseguente piccolo allagamento.
Segue telefonata ai genitori in Italia per chiedere lumi, perchè non posso incatenare la lavatrice ogni volta che devo fare un lavaggio.
Al momento il problema non è ancora risolto, e suppongo che finchè non lo sarà mi rivolgerò al mio fidato lavandino. Almeno quello non lo devo inseguire in giro per la casa.

2 commenti:

  1. Posso dirti che a me, qui nella civilissima Italia, è capitata più o meno la stessa cosa (intendo la lavatrice che quando centrifuga si mette a ballare per la stanza, non tutto il resto!). Nel mio caso, non so se possa essere uguale al tuo, ho scoperto che per evitare oscillazioni che potrebbero danneggiare il cestello durante il trasporto, i produttori inseriscono quattro enormi viti nella parte posteriore dell'elettrodomestico, proprio intorno al cestello. E' stato sufficiente rimuovere le quattro viti e il cestello, libero di muoversi all'interno della lavatrice, ha centrifugato senza più smontarmi la casa...

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  2. Sì!!! è esattamente questo il problema, l'ho scoperto ieri. Ieri sera, armata di chiave inglese sono riuscita a togliere una vite, e a sostituirla con uno dei tappini trasparenti in dotazione. Le altre però dopo averle svitate un paio di cm sembra che inizino a girare a vuoto... In un forum di elettrodomestici mi hanno detto che durante le 4 centrifughe le viti potrebbero essersi lievemente piegate, e che potrei aprire il pannello posteriore della lavatrice per controllare, cosa che farò stamattina, in mancanza di alternative migliori..

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