lunedì 4 giugno 2012

Ghiaccio e altre amenità

Personalmente trovo il ghiaccio una bellissima decorazione naturale.
Mi piace camminare per un sentiero, in inverno, e vedere piccole stalattiti pendere dai rami di un albero o dal cornicione di una casa, quando tutto il resto è avvolto da un silenzioso manto di neve, punteggiato dalle orme degli animaletti del bosco. Mi piacciono i piccoli cristalli di ghiaccio che si formano sui prati e sugli alberi nelle notti fredde, e scintillano come diamanti in mille barbagli di luce ai primi raggi del sole. Lo trovo caratteristico, parte integrante della bellezza dell'inverno.
Prima di trasferirmi qui c'era solo un tipo di ghiaccio che detestavo: quello che si forma sul manto stradale, creando pericolose lastre su cui le automobili possono slittare e avere brutti incidenti.
Poi sono venuta a vivere qui, nel deserto ( che posto strano per parlare di ghiaccio!), e ho scoperto un posto dove trovarlo sempre, anche se fuori ci sono 45°C: il mio frigorifero.
Questo ameno elettrodomestico, ( marca Nikai, in caso qualcuno ne scoprisse uno in qualche recondito recesso di un negozio di elettronica e pensasse di comprarlo) ha un difetto fondamentale: è umidissimo. 
Grosse gocce d'acqua si formano all'interno di qualunque cosa, sacchetti, barattoli, piatti, pentole, e precipitano poi sul cibo sottostante, creando in pochi giorni ( a volte bastano poche ore) rigogliose coltivazioni di muffe. 
Mi capita quasi tutti i giorni di aprire il frigo per prendere un ortaggio, o l'avanzo di un cibo già cotto e riposto lì poco tempo prima e di trovarci sopra l'inconfondibile peluria bianco-verdastra.
Forse un elettrodomestico così sarebbe il sogno di un laboratorio di ricerca, perchè in effetti le muffe vengono su benissimo, ma io non sono Fleming, e mi accontenterei di poterci tenere dentro l'insalata.
Questo ovviamente causa qualche problema, dato soprattutto dal fatto che la città dista 180 km, e andarci più di una volta alla settimana per fare la spesa non è fattibile.
Abbiamo provato a capire quale fosse il problema del nostro frigorifero, ma probabilmente non ha un problema particolare, visto che fin dall'inizio si è comportato in questo modo.
Regolando il termostato sulla temperatura più bassa possibile, nei ripiani bassi c'è un'umidità che si taglia col coltello, mentre in alto, dove c'è lo sportellino del vano freezer ( minuscolo), ci sono quattro dita di ghiaccio.
Avevo letto da qualche parte che i frigoriferi che vengono prodotti oggi non hanno più bisogno di essere sbrinati (sbrinati... che dilettanti!! io non sbrino, sghiaccio, è diverso), ma probabilmente l'articolo si riferiva a marche particolari, o forse all'Italia, o all'Occidente. In ogni caso il mio frigo necessita di un'operazione di sghiacciamento almeno una volta al mese ( due sarebbe meglio) altrimenti la massa di ghiaccio cresce talmente tanto che non si riesce più a chiudere la porta del frigorifero, con conseguente peggioramento dello stato di salute (già precario) dei cibi in esso contenuti.
Stamattina, poichè da due giorni il frigo non si chiudeva più bene, ho deciso di dedicarmi all'amena operazione. 
Il campo di lavoro non era il massimo: dopo i suoi recenti balletti la lavatrice si è posizionata proprio davanti al frigo, fortunatamente ad una distanza sufficiente per aprire lo sportello, ma non ottimale per procedere allo sghiacciamento.
Ora, come si sbrina un frigo? Quando ero bambina ricordo che era un'operazione molto saltuaria, che veniva  eseguita in estate, prima di partire per le vacanze, e si realizzava semplicemente lasciando il frigo staccato per qualche ora. 
Qui non è così facile. Prima di tutto perchè il frigo contiene sempre alimenti velocemente deperibili, e quindi l'operazione dev'essere fatta il più velocemente possibile. Secondariamente perchè qualche ora non basta affatto per togliere il ghiaccio.
Quindi? scartata l'idea di accendere un falò dentro al frigorifero, ho realizzato che la cosa migliore è l'acqua bollente. Quindi il frigorifero viene svuotato, vengono posizionati degli stracci sul pavimento, e il ghiaccio viene quindi innaffiato di acqua fumante.
Se qualcuno, leggendo le mie parole, sta pensando a rendimento,  rese energetiche e spreco di risorse... beh, sarò lietissima di ricevere in dono da queste persone un nuovo frigorifero (ovviamente che si sbrini da solo), e sarò più che lietissima di adoperarlo al massimo del suo rendimento, senza sprechi.
Nel frattempo devo usare questo, ed eseguire questa amabile operazione. Il  tempo medio per togliere non certo tutto il ghiaccio, ma una quantità sufficiente per chiudere di nuovo bene lo sportello varia da un'ora e mezza a due, fino a sfiorare le tre ore.
Oggi, dopo aver terminato l'operazione (e aver lavato e asciugato con attenzione tutto il frigo, già che c'ero) ho rimesso dentro tutti i cibi, controllando che fossero in buono stato. 
Sdraiandomi sul pavimento ho quindi dato un'occhiata sotto all'elettrodomestico, per controllare che non ci fosse finita dell'acqua.
Nessuna traccia di liquidi. In compenso, in un angolo, c'era un uovo di scarafaggio, di una specie che non vedevo da un bel po', deposto (spero) molto tempo fa. 
Che dire, certo non c'è di che annoiarsi, in questa casa.

1 commento:

  1. Anche io quando devo sbrinare il mio freezer ci lascio all'interno una bella ciotola di acqua bollente e poi chiudo la porta e si sbrina da sé. Una sola volta all'anno però. Il tuo mi pare un filino esagerato. Portalo dall'esorcista!

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