lunedì 20 gennaio 2020

Questioni d'acqua

Era la fine di Maggio dello scorso anno, un giorno in cui non ero di turno e mi apprestavo a passare una tranquilla giornata a casa. Mio marito si stava facendo la doccia, mentre io preparavo la colazione. Ad un tratto vedo arrivare il coniuge in sala da pranzo ancora svestito e piuttosto alterato: l'acqua era finita.
A scanso di equivoci, va specificato che non era terminata l'acqua calda, ma proprio l'approvvigionamento idrico dell'abitazione. Questo accade perche' qui, nella nostra casa a 15 km dal Freaky Village, non usufruiamo dell'acquedotto, ma abbiamo una cisterna che si riempie con l'acqua piovana ed e' collegata ai nostri rubinetti.

La nostra cisterna

L'acqua era dunque terminata, la cisterna vuota e questo era un problema che andava ovviamente risolto il prima possibile.
Ad un'ora adeguata mi sono dunque recata all'agenzia immobiliare che ci ha affittato la casa, passaggio obbligato per avere una qualche forma di aiuto, e nel giro di un paio di minuti sono risalita in macchina stringendo tra le mani un foglietto col numero di telefono da chiamare.

La ditta in questione si occupa di riempire cisterne ad uso domestico, quindi con acqua potabile. Chiamo, ci accordiamo sull'ora della consegna, il tizio mi chiede quanti litri voglio, avvisandomi che non ne puo' portare piu' di 12.000, capienza della sua autobotte piu' grande.
Faccio un rapido calcolo, non so esattamente quale sia la capacita' del nostro serbatoio, ma sicuramente tiene piu' di 12.000 litri.
Il tipo arriva all'ora convenuta e, mentre scarica quintali di liquido nella vasca vuota, gli faccio un paio di domande. Mi informa che la nostra cisterna ha una capienza di 100.000 litri, quantita' che, se usata oculatamente, di solito dura un anno. Mi insegna anche come controllare quanta acqua c'e' dentro senza dovermi inerpicare in cima per aprire lo sportellino: basta bussare sulle pareti del cilindro.
Si parte dalla base, e si sale. Quando il sordo toc-toc diventa un rimbombante bounc -bounc, significa che si e' raggiunto il livello dell'acqua.

Al termine del travaso, metto in pratica le competenze appena acquisite: il livello mi sembra sempre paurosamente basso, ma in effetti occupa piu' o meno un decimo della cisterna.
Il conto e' salato: per 12.000 litri pago 475 dollari.
Una settimana dopo questo episodio sono iniziate le piogge invernali, e la nostra cisterna si e' gradualmente riempita.

All'epoca, se qualcuno mi avesse chiesto come funziona l'immagazzinamento dell'acqua, avrei risposto con sicurezza: la raccolta avviene dal tetto della casa tramite grondaie, e, con una serie di tubi, trasportata nella cisterna. Ad un certo punto di questo tragitto, l'acqua viene filtrata e diventa quindi potabile. Ci credevo come ad un dogma di fede. Ovvio no? mica ci beviamo la pioggia cosi' com'e'.
Va detto che l'acqua della cisterna e' ottima. Sempre fresca e senza retrogusto di cloro. Conosco parecchie persone che, pur abitando in centri abitati raggiunti dall'acquedotto, si sono fatti installare una cisterna perche' gradivano di piu' il sapore dell'acqua piovana.

Circa un mese dopo, sono tornata all'agenzia a chiedere informazioni sul filtro: va cambiato, ogni tanto? lo dobbiamo pulire?
Ricordo la faccia perplessa dell'impiegata, mentre mi diceva che no, non dobbiamo fare assolutamente niente.



Passano i mesi, le piogge invernali arrivano al termine. Nel 2019 non e' piovuto granche', il fiume che attraversa il Freaky Village non e' esondato affatto, cosa rara.
La nostra cisterna non si e' riempita completamente, il livello dell'acqua e' arrivato piu' o meno a meta'.

Da quando mi sono accorta che il serbatoio non si era colmato, ne ho vegliato costantemente il livello con ansia crescente. Non riesco a valutare quanta acqua usiamo. Quanti litri si consumano lavando i piatti? quanti con le lavatrici? quanta acqua sprechiamo con la doccia? Il livello nella cisterna si abbassa sempre di piu'. Venti centimetri. Quindici centimetri. Dieci centimetri.
Infine, poco prima di Natale, ci siamo decisi a chiamare di nuovo l'uomo dell'acqua, per avere altri 12.000 litri. Lo chiamo di lunedi', lui mi dice che non puo' venire fino a venerdi'. Bastera' l'acqua? presa dall'ansia, inizio a razionare. Lavo i piatti e i vestiti col minimo indispensabile, smetto di farmi la doccia e opto per un lavaggio "a pezzi". Inizio anche a riempire la bottiglia da cui bevo sul posto di lavoro, anziche' a casa.
Mio marito non si lascia contagiare dalle mie preoccupazioni e continua tranquillo con le sue due docce al giorno.
Infine arriva il venerdi' e io mi prendo un giorno libero dal lavoro per poter essere li' quando il tizio arriva. La consegna avviene, sborso altri 475 dollari.

Rientro poi in casa, rilassata, e come prima cosa, apro il rubinetto per riempire la mia bottiglia.
Non posso sbagliarmi, l'acqua e' GIALLA. Non solo, e' piena di micro-particelle che ci galleggiano dentro. Il primo pensiero e' che per errore mi abbiano dato dell'acqua non potabile, ma lo elimino subito come impossibile.
Prendo la macchina, corro in agenzia. Porto con me due bottiglie: una e' la mia, riempita con l'acqua del rubinetto, l'altra e' una bottiglietta intonsa di acqua del supermercato, per far vedere la differenza di colore.

L'agente immobiliare non e' particolarmente scioccata.
- Mi sembra che vada abbastanza bene, no? - mi dice, osservando la bottiglia incriminata.
Mi spiega che in tutte le cisterne si forma un sedimento di roba non meglio specificata che giace sul fondo. Quando vi e' stata versata dentro l'acqua, questo strato ha subito un rimescolamento, ma non devo preoccuparmi, basta aspettare un paio di giorni e le cose si stabilizzeranno.

Questa storia del sedimento mi e' nuova e mi turba abbastanza. Da cosa e' formato? Come puo' crearsi un sedimento, se il sistema di raccolta dell'acqua e' dotato del famoso filtro che non necessita di manutenzione?
L'impiegata cerca di tranquillizzarmi e mi sorride. Mi dice che il ferramenta esegue analisi dell'acqua delle cisterne, e di andare da lui, se proprio voglio stare tranquilla.

Non posso sbagliarmi, il Freaky Village ha solo sette negozi, di cui uno e' il ferramenta.
Entro, supero velocemente la corsia della roba da giardinaggio, passo in  mezzo alle motoseghe e finalmente arrivo al bancone, dietro al quale si trova un uomo sui cinquant'anni, con una lunga barba che gli sfiora il petto. Indossa un grembiule verde che ricopre l'addome prominente e su cui risalta la parola "Joseph" stampata in un angolo. Dietro di lui siede una donna all'incirca della stessa eta', impegnata con un inventario.

Io sono molto alterata, arrivo al bancone, vi sbatto sopra le due bottiglie, gli vomito in faccia l'accaduto e lo prego di eseguire immediatamente la famosa analisi chimico - fisica che dovrebbe fornirmi informazioni sulla bonta' dell'acqua che beviamo ogni giorno. Al termine dello sproloquio alzo i miei occhi disperati verso i suoi e scopro con stupore che l'uomo mi sta sorridendo a tutta bocca.

Mi tende la mano.
- Ciao, mi chiamo Joseph, sono il proprietario. Questa e' mia moglie Annie. Non ti ho mai vista qui.

La gente qui e' speciale e un po' matta, non per niente ho soprannominato questo posto "Freaky Village".

Stringo la mano a Joseph, mi presento, cerco di calmarmi e gli spiego di nuovo il problema, sollecitando le analisi.

Joseph prende la bottiglia con l'acqua del rubinetto e la osserva.
- Secondo me va bene - mi dice. Svita quindi il tappo e ne beve qualche sorso.
- Anche il sapore e' OK - aggiunge. Poi mi spiega che l'analisi non la fa lui, occorre mandare i campioni a Perth, ci vuole piu' di un mese.

Davanti alla mia espressione costernata, Joseph esce da dietro al bancone e mi abbraccia.
- Non preoccuparti, davvero. La tua acqua va bene. Non hai idea di cosa la gente si ritrova nella cisterna, opossum morti, colonie di rane, piantagioni di alghe... la tua acqua va bene, fidati. Dai al sedimento il tempo di stabilizzarsi.

 Gli chiedo del sedimento. Come fa a formarsi?
Joseph mi sorride. Mi chiede dove abito. Decido di dare indicazioni vaghe, fornendo solo il nome della strada. E' impossibile che localizzi la mia casa: la via in questione e' lunga piu' di 50 km e collega il Freaky Village con un altro paesino.
- Dev'essere la casa costruita da Jason - dice subito Annie, alzando gli occhi dal suo inventario.
Mi guardano. Non ho idea del nome di chi ha edificato la casa dove vivo in affitto.
- Ci vivi in affitto, no? la casa appartiene a Michael Johnson? mi chiede Joseph.

Ho solo detto il nome della strada, giuro.
Come fanno questi due ad aver individuato la casa?

- Chiama Jason, chiedigli del filtro - dice Annie al marito.
Joseph si dirige verso il telefono, per chiamare l'uomo che ha costruito la casa dove vivo.
- Jason? Ciao, sono Joseph, ti chiamo dal negozio. C'e' qui Flavia, che voleva sapere del filtro della cisterna, e' preoccupata per l'acqua... oh, capisco. Certo, naturalmente. D'accordo, glielo dico. Grazie. Ciao.

Joseph abbassa la cornetta e mi sorride.
- La cisterna non ha filtri -  mi dice.
- Come niente filtri???? quindi ci stiamo bevendo l'acqua piovana cosi' com'e'? con le foglie morte dentro? con la cacca degli uccelli e degli opossum che scorrazzano sul tetto?




Joseph mi sorride di nuovo.
- Esattamente - mi dice - ma e' cosi' per tutti, qui. Non ti preoccupare, dai. Stai bevendo quest'acqua da anni e non hai mai avuto problemi. Se lo desideri, comunque un filtro si puo' sempre mettere. Vuoi che chiamo il proprietario della tua casa per chiedergli di installarne uno?

E' questo e' quanto. Ho abbracciato Joseph ed Annie e sono tornata a casa. Il proprietario si e' detto favorevole all'installazione del filtro, ma non ha detto quando questo potra' avvenire.
L'acqua nel frattempo e' tornata ad essere limpida, il sedimento si e' riassestato e non ci sono piu' particelle galleggianti.
Continuiamo ad usare i rubinetti di casa per la nostra necessita' idrica quotidiana, come del resto stiamo facendo da due anni e come la gente qui ha sempre fatto.
Il filtro dovrebbe essere in arrivo, nel frattempo incrociamo le dita e cerchiamo di non innervosirci troppo.

4 commenti:

  1. I tuoi racconti mi lasciano sempre a bocca aperta..e mi fanno anche ridere un sacco perché scrivi in modo troppo divertente!!
    Coraggio per l'acqua, aspettando il filtro.

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  2. o porc.... e io che mi arrovello sull'acqua dell'acquedotto e dico di abitare in "campagna" perchè vivo in una cascina a 4 chilometri dalla città... i tuoi racconti sono fantastici

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    1. E' tutto relativo.. in Italia 4 km dalla citta' e' campagna. Qui 15 km fuori da un paesino di 500 abitanti e' "rurale", ma c'e' di molto peggio!!!

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