giovedì 16 febbraio 2012

Era un tipo schivo..

Era un tipo schivo, e alle passeggiate diurne preferiva il silenzio e la tranquillita’ della notte.
Era anche una questione di sicurezza: lui sapeva che anche altre creature, potenzialmente pericolose, abitavano nel suo appartamento, ma di notte di solito non si facevano vedere.
Si avvicino’ alla maniglia della porta, in attesa di uscire. Tutto era buio e silenzioso.
Poi, all’improvviso, la luce. Cerco' di nascondersi, ma era troppo tardi: ormai era stato visto.

A volte la vita riserva piccoli shock. Ieri mattina sono entrata nel bagno, quello con il lavandino funzionante, per fare il bucato. Apro l’acqua, e guardo distrattamente la porta: c’e’ qualcosa che si muove. Ansia.
La cosa che si muove e’ uno scarafaggio enorme, che sta zampettando allegramente vicino alla maniglia, probabilmente alla ricerca di un rifugio sicuro.
Con tanta forza di volonta’ ho afferrato uno spray alla varechina e ho inseguito l’insetto per tutto il bagno, a suon di spruzzi. Quando ormai il pavimento era ridotto ad un lago, finalmente la creatura e’ morta.
“Ok, calma. E’ uno scarafaggio, non un drago. E’ innocuo. E gli insetti mi sono sempre piaciuti. Mi sono sempre piaciuti. Mi sono sempre piaciuti…”.
Ma non c’e’ niente da fare, per quanto possa cercare di autoconvincermi, questo animale mi fa impressione. Non so perche’, forse perche’ e’ cosi’ grosso, o perche’ si muove cosi’ rapidamente.
Forse e’ una paura atavica seppellita nella mia mente, qualcosa di primitivo, che si risveglia in queste circostanze.
Fatto sta che ho aspettato tre giorni prima di avere il coraggio di rimuovere il cadavere. Entravo in bagno con la scopa e la paletta, lo guardavo, e riuscivo solo a pensare:” E’ enorme”.
Dopodiche’ chiudevo la porta e andavo in un'altra stanza.

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