venerdì 20 marzo 2015

Australian beef and potato tarte

Eccomi qui, dopo una lunga assenza. E mentre le sfide dell'MTC si susseguivano, una più bella dell'altra, io mi mangiavo le mani, perchè tutti i miei attrezzi da cucina erano imballati negli scatoloni per il trasloco.  

Siamo in Australia da due mesi e da poco più di un mese siamo nella nuova casa, in un paesino nel bush del Western Australia.
- Raccontaci, com'è l'Australia? - mi hanno chiesto tutti.
L'Australia è immensa, ho detto a tutti. Immensa e bellissima. Ha paesaggi meravigliosi, spiagge da cartolina, una flora diversa e intrigante e una fauna invadente, dal ragnone velenoso che trovi dentro casa alla lucertola lunga sessanta centimetri che sbuca fuori mentre cammini nel bosco, dai pappagalli che ti svegliano con i loro versi al mattino ai canguri che ti tagliano la strada saltellando mentre guidi fuori dalle città.
E' diversa da qualunque posto abbia mai visto prima, piena di cose interessanti da scoprire, con una civiltà che in gran parte è quella occidentale che ci è nota, e in parte è costituita dagli Aborigeni, il popolo imperscrutabile che arrivò qui per primo e che ancora oggi ( mi verrebbe da dire, soprattutto oggi) è vittima di un razzismo dilagante. 

Al di là di questo, trasferirsi qui è stato esattamente come quando mi sono trasferita in Medio Oriente.
Devi iniziare tutto da capo, casa, utenze, cibo, lavoro, amicizie, clima, paesaggio.. abituarsi al nuovo è la parte più difficile.
C'è un momento, quando ti trasferisci in un nuovo paese, in cui smetti di sentirti in vacanza e senti la fortissima necessità di sentirti a casa. Hai bisogno di trovare qualcosa di familiare, di stabilire nuovi punti cardinali entro cui muoverti per ritrovare te stessa.
In Medio Oriente questo processo avvenne grazie ad una bella amicizia con una donna giordana e, soprattutto, grazie al cibo che cucinammo insieme, un cibo diverso, un cibo arabo, ma alla fine un cibo che conteneva molti degli ingredienti che conoscevo, quelli della tradizione mediterranea. 

Qui questo momento non è ancora arrivato, e mi sento ancora spersa, ancora "in sospeso", in mezzo ad una casa ancora piena di scatoloni. Avrei voluto creare una ricetta che fosse la quintessenza dell'Australia, ma mi rendo conto che in questi primi mesi non ne sono ancora in grado.
Il piatto che vi propongo oggi è incredibilmente adeguato a questi giorni di inizio autunno, pieni di pioggia e di freddo.
Si tratta di una rivisitazione delle eterne pies che qui si trovano ad ogni angolo di strada ed è, al momento, il cibo più australiano che posso offrirvi.



Australian beef and potato tarte

Ingredienti per la pasta brisée di M. Roux

250 g di farina
150 g di burro leggermente ammorbidito, tagliato a pezzetti
1 cucchiaino di sale
1 pizzico di zucchero
1 uovo 
1 cucchiaio di latte freddo

Per la farcia
500 g di carne macinata di manzo Angus australiano
una carota
una cipolla
due gambi di sedano
una manciata di piselli
200 g di passata di pomodoro
mezzo bicchiere di vino rosso
mezzo litro di brodo di carne
olio evo
sale
una generosa manciata di pepe

Per il topping
4 patate grosse
una noce di burro
una manciata di parmigiano grattugiato
latte
sale
pepe

Per la brisèe, come da regolamento, ho seguito la ricetta di Flavia di Cuocicucidici


Mentre la pasta riposava in frigo, ho iniziato a preparare la farcia. Ho tagliato finemente la cipolla, la carota e il sedano e li ho soffritti nell'olio extravergine. Ho quindi aggiunto la carne e i piselli, sfumato col vino, aggiunto il pomodoro e regolato di sale e pepe. Infine ho aggiunto il brodo a mestoli e ho abbassato al minimo, facendo sobbollire per circa un'ora e mezza.


Ho quindi messo le patate a bollire, e nel mentre ho steso la sfoglia.



Ho optato per una cottura in bianco della base di circa 20 minuti, in quanto la carne era molto sugosa. 
Una volta cotte le patate le passate nello schiacciapatate, ho aggiunto il latte, il burro e il parmigiano e ho mescolato fino ad ottenere un purè piuttosto morbido. Ho quindi regolato di sale e pepe.
Ho poi farcito la base cotta con la carne e completato col purè.
Ho provato a far gratinare il tutto, ma temo che il mio grill non funzioni affatto...


La foto, come al solito, lascia a desiderare, perdonatemi. So che non si vede bene la base. A onor del vero, forse altri 5 minuti di cottura in bianco ci sarebbero stati bene.

Con questa ricetta partecipo all'MTC di Marzo ( per la prossima mi impegno di più, promesso!!)

14 commenti:

  1. Tu non puoi capire che gioia sia per me che ti sei rimessa in gioco con MTC proprio con la mia sfida!!! Anche se provo ad immaginarlo, in realtà so perfettamente che non è facile capire cosa si prova a stare in una determinata situazione se davvero non la si passa, quindi in realtà mi chiedo come tu sia riuscita ad organizzarti già così bene nella nuova casa, nel nuovo paese dove vivi... però in effetti il quotidiano è uguale per tutti dopo un trasloco (l'ho fatto poco più di un anno fa, ma nel giro di un girono anche se chiuso in scatoloni, avevo tutte le mie cose)...si dovrà pur cenare, o no?? Mi piace la tua tarte, anche se il tuo grill non funziona come vorresti tu( che poi penso si tratti solo di iniziare a conoscervi bene tu e il tuo forno)... sulla briséE ne vedo il bordo e mi pare tu sia riuscita benissimo anche in questa sfida, che devo dirti di più?? Bentornata ad MTC ..e buona nuova vita! Flavia

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  2. La tua tarte mi piace da morire, a mangiarla io mi sentirei proprio a casa. Ed è meravigliosa, il bordo è bellissimo!
    Vedrai che troverai dei punti di riferimento anche in Australia, ne sono sicura! Un abbraccione

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  3. Tesoro, hai steso quella sfoglia in modo fantastico. Io la trovo invitante la tua torta, anche senza grill!! Vedrai che presto incontrerai la tua nuova amica australiana e tutto sembrerà più familiare, più semplice, più...casa. Intanto io ti abbraccio forte <3

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  4. Mi ricorda l'hachis parmentier di quando ero in Francia!! :)
    Cucinare e' un metodo fenomenale per far diventare un posto 'casa'. Vedrai che ti troverai subitissimo a tuo agio... quanto tempo prevedete di rimanere?

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    1. Virtualmente possiamo restare per sempre, abbiamo il permanent residence visa...

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  5. Particolare ma molto casalinga e confortante questa golosa pie! Coraggio, le nuove avventure all'inizio destabilizzano un po' ma dai tuoi racconti capisco che hai già provato questa ebrezza! Un abbraccio virtuale... Ciao!! Lidia

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  6. A 20 anni son partita per la Germania, capisco bene cosa significhi trovarsi "spersi" in un paese che non è il nostro... eccitati dalle novità che ci circondano, ma assolutamente in balia di sensazioni di inadeguatezza e mancanza.
    Poi sai bene che passa, anche se spesso si ritorna all'ovile, come ho fatto io.
    Il cibo è una cosa ottima da cui iniziare, il tuo tentativo farebbe sicuramente gola ad aborigeni e non.

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  7. e se ti dicessi che ora la tua "vicina di casa" sono io?
    mi sono trasferita un po' a nord est, rispetto a te: ma in 4 ore ci sono. E chissà che quel caffè che non siamo riuscite a prenderci a Genova, si trasformi in un cocktail tropicale su qualche spiaggia ametà strada...
    non sai quanto mi sia rivista, nella tua introduzione
    e non sai quanto sia felice, del tuo ritorno.Sentiti a casa, qui...
    Un bacione

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    1. Grazie mille, Ale!!
      Siamo a sole 4 ore di volo di distanza?? ma è magnifico, sarei felicissima di incontrarti!!!

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