mercoledì 18 giugno 2014

Esami di Inglese e salamandre gonfiabili

Sto studiando per l'IELTS Academic, esame che ho già dato due anni fa, ma il cui risultato, ahimè, vale solo per due anni.
Non voglio parlarvi dell'esame, una cui esauriente descrizione si può trovare nella pagina di Wikipedia che ho linkato, ma soffermarmi su un paio di cose.

La prima è che in questo esame può capitare di dover parlare o di dover scrivere di qualunque argomento, da come salvare la foresta amazzonica al problema dell'erosione del suolo.
Ovviamente, visto che questo è solo un esame di Inglese, in realtà quello che si scrive o di cui si parla non ha importanza, purchè sia corretto e coerente. Nessuno richiede che sia vero.
Ho sperimentato personalmente questa cosa la volta scorsa, dove una delle due prove scritte era sulle motivazioni e sulla prevenzione della criminalità giovanile. Dopo un attimo di smarrimento (non so NULLA a riguardo) mi sono inventata di sana pianta teorie "di un'università americana" su come l'ambiente influisca sui bambini imprimendo un'impronta indelebile sulla loro psiche e influenzando fortemente la loro vita, e ho proposto rimedi adeguati. E' andata bene.

Da un certo punto di vista è anche divertente. Il problema, per me, è che, soprattutto nelle domande orali, ho la tendenza a dire sempre la verità, in quanto è molto più semplice ed immediata rispetto all'invenzione di una storiella.
L'esaminatore della prova orale, la volta scorsa, dopo una serie di domande generali sull'Italia (il clima nelle varie zone, le città d'arte, la cucina, il mare) è passato allo sport, focalizzandosi sul calcio.
E io, di calcio, non so assolutamente nulla. Per dire, non sapevo neanche che quest'anno ci fossero i mondiali, e quando l'ho scoperto ero convinta che fossero in Qatar.
L'esaminatore è passato da domande generali ( quali devono essere le qualità di un calciatore) fino a quesiti sempre più specifici sulla mia squadra preferita (ehm) fino ad arrivare a: "Nominami un calciatore italiano" al che io l'ho guardato preoccupata e mi sono spremuta le meningi.

In realtà avrei potuto dire qualunque cosa, proprio perchè per l'appunto la veridicità di quello che viene detto non ha importanza. Mi sarei potuta inventare un certo Mario Parodi che gioca nella Sampdoria e sarebbe andata benissimo.
Invece ho cercato disperatamente di ricordare il nome di qualcuno, senza riuscirci. In realtà conosco il nome di parecchi giocatori, ma quando sono sotto pressione nella mia mente si crea il vuoto.

- E allora, questo giocatore italiano?
- Ehm...
- Dai su, uno qualunque!
- ....
- ....
- ....
- ....
- Ehm..boh... Maradona?

Lui ha sgranato gli occhi ed è passato ad un'altra domanda.
Solo una volta a casa ho scoperto che Maradona non è italiano :-)

Le domande dell'orale comunque, sono veramente interessanti, e sarei curiosa di conoscere chi le ha ideate.
Io le suddivido in varie categorie.
Normali, ovvero domande a cui prima o poi tutti nella vita dobbiamo rispondere, tipo:
- Di cosa ti occupi? Studi o lavori?
- Come mai stai sostenendo l'IELTS?
- Da dove vieni?

Eccentriche, ovvero domande che difficilmente qualcuno mi rivolgerà mai nella vita reale, ma che tutto sommato non sono poi così folli o lo sono solo limitatamente, tipo:
- Perchè la gente compra dei souvenir?
- Quali sono i problemi degli adolescenti, nel tuo paese?
- Credi che i viaggi in treno siano comodi?
- Credi che i governi possano influenzare il tipo di sport praticato dalle persone?
- Chi, a tuo parere, dovrebbe avere il diritto di giudicare come un edificio si debba presentare esternamente, dal punto di vista estetico?

Poi ci sono le domande della categoria "In che senso?" ovvero quelle a cui, dovendo rispondere, non riesco a trattenermi dal fare mille distinzioni, tipo:
- L'arte del tuo paese è simile a quella estera? 
Risposta: dipende dal periodo, dipende da cosa si intende per "estera", certo se parliamo dell'Isola di Pasqua no, non c'è niente in comune a meno che bla bla bla, ma poi il Rinascimento, l'arte europea, bla bla bla.

Una sottocategoria di "In che senso?" è composta dalle domande "Ehm... cosa?" ovvero quesiti che forse hanno un senso in altri contesti, ma che non si possono applicare alla situazione italiana, almeno nella zona che mi è nota, tipo:
- Nel tuo paese, tra le persone che vivono in città e quelle che abitano in campagna c'è un senso di rivalità o di cooperazione?

Infine c'è l'ultima categoria, quella della "Follia senza speranza di recupero", che comprende domande che mi farebbero spalancare la bocca, e la cui sola risposta sensata sarebbe: "Lei sta scherzando, spero".
Un esempio è la seguente:
- Cosa faresti se il livello degli oceani si alzasse e sommergesse la tua città natale?
Ovviamente vale sempre lo stesso discorso, quindi inventare, inventare, inventare. E a domande folli, dare risposte folli. Ad esempio a quest'ultima assurda domanda potrei rispondere, con un sorriso e la massima nonchalance:
- Oh, non c'è problema. Tengo sempre con me una salamandra gonfiabile gigante, proprio per poterci salire sopra caso mai il livello degli oceani salisse...

Ah, per chi se lo stesse chiedendo: sì, tutte queste domande provengono da elenchi di quesiti davvero posti durante l'esame. 

2 commenti:

  1. Sai, riflettevo su come un pizzico di follia renda la vita più interessante... Poni il caso che le domande fossero tutte sensate e richiedessero, a questo punto, una cultura a 360° (anche il calcio, si....ma perché, Maradona non è italiano :-D?)...una noia mortale! Almeno, durante il test, ti può scappare un sorriso. Forza, andrà benissimo come la prima volta!! Bacibaci, amica mia adorata <3

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  2. -.- .... davvero? prima di tuto perche lo ielts vale solo due anni...e poi perche fare domande del genere? La GENTE mi spaventa... come ti vengono in mente certe domande e sopratutto come riesci a porle ad un esaminando senza ridere a crepapelle!?

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