venerdì 28 novembre 2014

Il mio Thanksgiving 3.0

Premessa

Qualche mese fa, il nostro scalognatissimo forno di bassa qualità ha iniziato a darci di nuovo problemi: il rivestimento interno di vernice si staccava di nuovo a pezzetti e produceva uno strano odore durante la cottura. Oltre a questo, le piastre del piano cottura sovrastante avevano iniziato a fare fumo. 
Abbiamo chiamato l'assistenza, costituita come al solito da tecnici poco esperti.
Premetto che non ho assolutamente nulla contro di loro, ma come tutte le volte in cui in questo paese mi è capitato di avere a che fare con un tecnico (vedi anche le mie esperienze con l'idraulico, l'uomo della lavatrice e il tecnico del condizionamento) ho avuto dei problemi. Il fatto è che parliamo di persone che nel 99% dei casi provengono da un paese del terzo mondo che si "improvvisano" idraulici, elettricisti e quant'altro ma senza avere davvero le conoscenze teoriche necessarie a svolgere la professione. E non c'è niente da fare: assumere persone provenienti dal terzo mondo senza insegnargli prima a lavorare secondo standard qualitativi adeguati significa ricreare il terzo mondo da un'altra parte. Ripeto, non è colpa loro, ma la mancanza di professionalità è indubbia.

I tecnici arrivano, sono gli stessi dell'altra volta. Guardano il forno.
- Qual è il problema madam? si accende no?
Gli spiego che sì, si accende, ma la vernice si stacca e cade sui cibi, per non  parlare del fumo e dello strano odorino. Loro mi guardano come se fossi pazza, è evidente che per loro questi non sono problemi.
Gli dico che nonostante il forno sia stato riverniciato il rivestimento interno si stacca di nuovo.
Mi guardano.
- No madam, non è vero. Magari è lei che non pulisce bene.
Stiamo scherzando? possono dirmi tutto, ma non che il forno non è pulito. Splende. Gli chiedo di indicarmi dov'è sporco e gli faccio vedere un pezzo di vernice che si staccata.
Loro sono in difficoltà. Infine scorgono sulla griglia una piccola macchietta (mezzo cm) di ruggine.
- E' qui, madam, vede? la ruggine si scioglie e si deposita sul fondo del forno, creando queste piccole cose nere che lei ci ha fatto vedere.
Penso di avere gli occhi fuori dalle orbite, come nemmeno una lumaca potrebbe fare. La ruggine si scioglie e crea pezzetti di vernice nera???
Mi è chiaro che non sono in grado o non vogliono aiutarmi. Con mio marito decidiamo di comune accordo di non utilizzare più nè forno nè fornelli e compriamo una piccola piastra elettrica per poter continuare a cucinare.

Con l'avvicinarsi del Thanksgiving, dove l'uso del forno è fondamentale per la cottura del tacchino, abbiamo deciso di chiedere all'amica di un'amica di poter utilizzare il suo forno. 
Io abito in un complesso formato da due grattacieli e da un centro commerciale al piano terra, che unisce le basi dei due edifici e il cui attraversamento costituisce il modo più rapido per andare da un grattacielo all'altro. Scontato dirlo, noi abitiamo in un grattacielo e questa ragazza nell'altro. 
In altre parole, questo significava che per cuocere il tacchino avrei dovuto attraversare il centro commerciale del piano terra col tacchino (6,5 kg) in braccio.
Ma io sono una donna dalle mille risorse (ahaha) per cui mi ero organizzata.

Il centro commerciale a piano terra ospita un supermercato di una nota catena britannica, dove abitualmente faccio la spesa. Ai residenti nelle due torri è permesso portare la spesa fino al proprio appartamento col carrello.

Il mio Thanksgiving

Ore 7
Vado a fare la spesa e porto il carrello del supermercato fino al mio appartamento. Controllo quindi che nessuno dei vicini stia uscendo di casa proprio in quel momento e sequestro il carrello, portandolo dentro all'appartamento e sistemandolo nel corridoio.

Ore 10
Con la mia piccola piastra elettrica ho cotto le patate per le mashed potatoes e i fagiolini per la green bean casserole. E basta, perchè in effetti l'abbiamo pagata l'equivalente di 10 euro, quindi non funziona granchè bene. 

Ore 11.30
Vado a prendere la tovaglia bianca di fiandra per apparecchiare il lungo tavolo. Apro un cassetto, ne apro un altro. Frugo negli armadi, cerco tra le lenzuola. Sparita. Dove accidenti l'ho messa? E' tardi e non tempo, quindi prendo un lenzuolo bianco, lo piego a metà, ci sistemo sopra il centrotavola che sto ricamando da mesi in vista del Ringraziamento e dispongo piatti, posate, bicchieri e tovaglioli.

Ore 12
Ho fatto il brodo e il ripieno per il tacchino. La bestia ha finito di scongelarsi per cui la sgrasso, la pulisco, la salo per bene, la ungo d'olio e la farcisco, legandogli poi le zampone con lo spago da cucina. 
Preparo il carrello, stipando dentro i sacchetti del supermercato tutto quello che devo cuocere nell'altro appartamento: il tacchino, la pentola di brodo necessario per bagnarlo in cottura, il ripieno avanzato che deve gratinare, le pannocchie e il necessario per preparare un chilo di macaroni and cheese ( ricetta americana, of course). 
Ad un'occhiata superficiale sembra che abbia appena fatto la spesa e mi illudo di non dare nell'occhio.

Ore 13
Esco di casa col carrello pieno di sacchetti. Le prossime ore le passerò a cucinare, per cui nel vestirmi ho dato la precedenza alla comodità. Ho i capelli spettinati e legati malamente, indosso una vecchia T-shirt grigia di mio marito, una gonna nera sdrucita lunga fino ai piedi e, per completare il quadro da nonna Abelarda, ho un paio di pantofole col buco. Tanto, mi dico, a quest'ora non c'è mai molta gente al centro commerciale!!

Ore 13.05
Scopro che oggi nel centro commerciale c'è una specie di festival, con tantissimi stand e, soprattutto, tantissima gente. Mi raggomitolo su me stessa e attraverso i corridoi più velocemente che posso. 
Certo che almeno potevo mettermi un paio di scarpe senza buchi. Perdindirindina.

Ore 14.10
Arrivo nell'altro appartamento e scopro che S, l'amica della nostra amica, è una donna super tecnologica: mega frigorifero dove si può decidere la temperatura dei vari ripiani, microonde ultima generazione, non plus ultra in fatto di lavastoviglie e lavatrice e soprattutto, piano cottura ad induzione con sottostante forno di alta tecnologia, che va programmato tramite display. C'è un programma di cottura per ogni cosa, nonchè la possibilità di cuocere più cose diverse nello stesso tempo, programmando una cottura differente per ogni piano. Mi immergo nel manuale di istruzioni mentre chiacchiero con la mamma di S, appena arrivata dal Canada. 
Programmo il forno e mi ci siedo davanti, nell'ansia di aver scelto il programma sbagliato che porterà il mio tacchino alla carbonizzazione. 

Ore 18.10
E' tutto pronto, la bestia è cotta e dorata (per fortuna ho programmato bene il forno!), la teglia di macaroni and cheese e quella con il ripieno avanzato del tacchino hanno appena finito di gratinare, il gravy (la salsa ricavata dai succhi di cottura del tacchino) è pronto e così le pannocchie.

Ore 18.15
Rimetto tutto nel carrello del supermercato, scendo a piano terra e riattraverso il centro commerciale gremito di persone diretta al mio grattacielo. Al ricercato abbigliamento descritto prima si sono aggiunte anche alcune caratteristiche e vistosissime macchie.

Ore 18.30 
Arrivo al mio appartamento. Gli ospiti sono già quasi tutti arrivati. 
Accendo la mia piccola piastra elettrica e riscaldo velocemente le mashed potatoes e la pentola di fagiolini.
Porto quindi tutto in tavola e ceniamo. Una delle ospiti ha portato un pasticcio di cavolfiore e pancetta, tipico di una zona del South Carolina, e una specie di focaccia tagliata a striscioline. I nostri ex vicini della casa nel deserto hanno portato una apple pie e una blueberry pie. Siamo in 12 ma c'è cibo per una trentina di persone. 

Mangiamo a quattro palmenti, e nel frattempo ridiamo, parliamo a tutto spiano e gustiamo la gioia di essere insieme, che è poi l'essenza stessa di questa festa. 
Col l'occasione della cena del Ringraziamento abbiamo invitato le persone che ci sono più care, e i nostri ospiti vengono da tutti continenti e anche se per molti questa festa è estranea alle tradizioni del loro paese, sono comunque tutti qui, perchè alla fine è una scusa per stare insieme, per festeggiare l'amicizia che ci lega.

Ecco qualche foto del tavolo delle bevande, dei macaroni and cheese e del tacchino fatte dopo l'assalto di 12 persone.



La cena alla fine è andata benissimo e nessuno si è accorto che sul tavolo, al posto della tovaglia, c'era un lenzuolo :-)
Buon Thanksgiving a tutti, con un giorno di ritardo.

2 commenti:

  1. Happy after-after-Thanksgiving!! Complimenti per tutte le ricette original usa (mia suocera preparava esattamente gli STESSI IDENTICISSIMI piatti). Ma tu sei stata veramente super brava, in quelle condizioni! Mi hai fatto morire dal ridere ahahahahahaha. Bacissimissimissimo Phaedra:-)

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  2. un bellissimo Thanksgiving! vi siete divertiti e avete divorato quasi tutto... è esilarante l'attraversamento del mall! non sai mai cosa ti aspetti appena uscita dalla porta di casa! voto 0 al tuo antipaticissimo forno! un bacione

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