martedì 21 gennaio 2014

Quattro giorni in Belgio

La settimana prima di Natale mio marito ed io abbiamo fatto una piccola vacanza in Belgio.
- Ma cosa andate a fare in Belgio? - è stata la domanda che ci hanno fatto tutti, come se il paese fosse assolutamente privo di ogni attrattiva. In realtà eravamo stati attirati dalle offerte speciali, da un volo Easyjet che sembrava convenientissimo e da un'offertona di Booking.com per un hotel super-favoloso a Bruxelles. 
Così il giorno 20 siamo andati all'aeroporto di Malpensa, terminal 2, per prendere il nostro volo.
Era la prima volta che volavamo con Easyjet, anzi, era la prima volta in assoluto che volavamo low-cost, e le differenze con le compagnie di bandiera non ci erano molto chiare. Avevo letto che il bagaglio a mano non poteva superare una certa dimensione standard, così avevo preso la valigia più piccola che ero riuscita a trovare e l'avevo accuratamente misurata, per essere sicura che rientrasse nelle dimensioni consentite.
Poi a causa di alcuni imprevisti ci siamo ritrovati all'aeroporto con due valigie, quella piccola che avevo preso io e un'altra enorme, piena di cose che in quei giorni non ci sarebbero servite.
- Beh, nessun problema. La lasciamo al deposito bagagli del Terminal 2 - ci siamo detti.
Già. Il deposito bagagli. Quello che al Terminal 2 non esiste. Qui potrei aprire una lunga parentesi polemica sull'assurdità ( oppure sulla convenienza, basta decidere quale lato della medaglia si vuole guardare) di non mettere un deposito bagagli proprio nel terminal da cui partono i voli low-cost, in modo che se la valigia eccede di qualche centimetro dalle dimensioni stabilite si è costretti a spendere un sacco di soldi per imbarcarla perchè non è possibile fare altrimenti. Chiudo qui il discorso.
E va bene. Purtroppo non abbiamo tempo per andare fino al Terminal 1 per lasciare la valigia che non ci serve, quindi pazienza, la imbarcheremo.
Ci mettiamo in fila per il check-in, e quando arriva il momento inserisco la mia valigia (quella accuratamente misurata) nell'apposito contenitore... e guarda un po', non entra. Peccato non avere un metro qui, per poter vedere quali sono le misure del contenitore.
- Dovete imbarcarle entrambe - dichiara con maligna soddisfazione l'addetta al check-in - sono trenta euro a valigia, anzi no, trentacinque, quindi settanta per le due valigie, e centoquaranta considerando il volo di ritorno. Si paga là.
Col la lingua tra i denti e contando mentalmente fino a diecimila, andiamo a pagare, otteniamo la carta d'imbarco, ci immettiamo in una chilometrica e lentissima coda per i controlli e finalmente saliamo sull'aereo, che in poco tempo ci porta a Bruxelles. Prendiamo il treno, scendiamo alla stazione centrale e ci incamminiamo verso l'hotel.
La hall in effetti ci colpisce subito per la sua imponenza e il suo lusso. Un'intera parete è inoltre coperta dalle firme dei personaggi famosi che hanno alloggiato qui, da Edith Piaf alle teste coronate di diversi paesi europei.
Complimentandoci con noi stessi per aver trovato una camera ad un prezzo basso in un posto così bello facciamo check-in e otteniamo le chiavi.

Ci dirigiamo quindi verso l'ascensore, che pare sia lì dal 1895, quando l'hotel è stato costruito. Saliamo, chiudiamo tutte le porte e partiamo. Stiamo ammirando le decorazioni in stile Liberty quando l'ascensore si blocca tra il primo e il secondo piano. Dopo un attimo di incertezza ci guardiamo intorno. Vediamo un cameriere uscire da una camera, e lo chiamiamo chiedendogli aiuto.
Lui scende velocemente le scale, e poco dopo l'ascensore riparte.. e si blocca di nuovo. Dopo il terzo blocco ci troviamo di nuovo a pian terreno, e veniamo scortati verso un ascensore di servizio decisamente brutto ma funzionante, caratteristica che apprezziamo particolarmente.
Nei giorni seguenti resteremo bloccati dentro all'ascensore varie altre volte. Il motivo ufficiale addotto dalla reception è che il dispositivo è vincolato, a causa del valore storico-artistico, e questo impedisce di ripararlo in modo appropriato. Sinceramente questa giustificazione non mi convince pienamente.
Comunque insomma, arriviamo in camera. La stanza non è sicuramente la più bella dell'hotel, ma è comunque decorosa e confortevole.
Poggio la valigia ed entro in bagno per rinfrescarmi, e noto subito che la zona circostante il lavabo è tutta bagnata e gli asciugamani sono zuppi.
Per abitudine alzo gli occhi al soffitto... che sta gocciolando. Perchè evidentemente noi abbiamo un feeling particolare con i soffitti gocciolanti, non ci basta averli a casa, li vogliamo anche in vacanza. Quando si dice la fortuna... e meno male che questo dovrebbe essere un hotel extra-lusso. Ecco perchè la camera costava così poco. Andiamo a protestare ( scendiamo le scale a piedi, per sicurezza) e nel pomeriggio la perdita è arginata.

Ci incamminiamo poi per Bruxelles, e la città ci conquista subito: la Grand Place, il palazzo reale, il museo reale delle Belle Arti... e poi le strade scintillanti di decorazioni natalizie, i mercatini, il cioccolato, un locale dove fanno delle torte da svenimento.. quello che ci delizia meno sono i prezzi: un caffè espresso (cioè quello che costa meno) preso ad un chioschetto senza nessunissima pretesa dentro alla stazione costa 2,80€. Mezzo chilo di pane lo paghiamo 4€, e così via.

Un'altra cosa che ci colpisce quando arriviamo sono i sacchi della spazzatura (colmi, ovviamente) lasciati in mezzo alla strada.
- Dev'essere il giorno in cui ritirano i rifiuti - ci diciamo - sicuramente domani saranno spariti.
Il giorno dopo non solo i sacchi sono ancora lì, ma sono anche aumentati di numero. Il terzo giorno formano delle disgustose collinette qua e là sul marciapiede, mentre il quarto giorno, l'ultimo della nostra permanenza, a causa di un forte vento i sacchi sono parzialmente lacerati, con i rifiuti sparsi qui e là sul marciapiede, delizia per i gatti e per i topi.
E questo sarebbe il civilissimo Belgio? Al primo che mi viene a dire che noi Italiani siamo sporchi mostro le foto dei marciapiedi di Bruxelles.

Tirando le somme, a parte gli inconvenienti è stata una vacanza piacevole. Abbiamo avuto modo anche di visitare Anversa e Bruges, che ci hanno colpito - specialmente Bruges - con la loro bellissima atmosfera e i loro musei.

3 commenti:

  1. Non sono mai stata in Belgio ma anche io me lo figuravo pulito e civile!! Che shock :)

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  2. no!!! mi cade un mito. Le strade in Belgio non sono pulite :-/
    Per i voli Low-Cost, mi è capitato di prenderli diverse volte e devo dirti sempre senza intoppi. L'unica compagnia di cui non mi servirei mai più è Ryanair, perché gli aerei sono lorci e poco controllati!
    ti abbraccio e ti auguro buon anno nuovo
    Sara

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  3. Cara, ti dico cose che ci siamo dette da vicino :-)... Il Belgio, che deve essere peggiorato perché non ricordo tutta questa spazzatura nelle strade, mi ha lasciato invece un bel ricordo e anzi devo dire che è sottovalutato per certi aspetti. Ci tornerò con mio marito perché lui non ci è mai stato e ti farò sapere la mia nuova impressione!! Bruges è un incanto però!!! Baci

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