martedì 1 maggio 2012

24 ore

Ore 21.30
Apro l'anta dell'armadio dei sacchetti della cucina, e uno scarafaggio cade per terra, arrampicandosi quindi nuovamente alla velocita' della luce fino a sparire in mezzo alla moltitudine di borsine di plastica.

Ore 22.10
A letto, al buio. Sono convintissima che quella vaga sensazione al piede destro sia una blatta che si sta arrampicando su di me. Un attimo prima di urlare mi rendo conto che e' solo il piede del consorte, e che, forse, dovrei smetterla di pensare alle creature con sei zampe.

Ore 4.30
Un saggio eremita e delle bizzarre creature azzurre con lunghe orecchie pelose mi svelano il segreto per liberarmi per sempre dalle blatte: basta cospargere i pavimenti di fagioli. Gli scarafaggi ne sono terrorizzati, e basta che ne vedano uno per fuggire a zampe levate e non tornare mai piu'.

Ore 5.00
Sveglia, e riflessione sul fatto che i miei sogni sono sempre piu' folli man mano che il tempo passa.

Ore 8.30
Il coniuge mi lascia davanti ad un centro commerciale in citta', e corre al lavoro.

Ore 8.32
Arrivo davanti alla porta a vetri dell'imponente ingresso,  chiedendomi come mai non ci sia la solita ressa. La risposta e' che l'apertura e' alle 10 del mattino. Il  posto piu' vicino dove posso andare e' a 2 Km di distanza, ci sono 38 gradi, un sole che spacca le pietre e nessun taxi in giro.

Ore 8.34
Un addetto alla sicurezza mi vede, e, probabilmente impietosito dalla mia aria smarrita, apre una porta del centro commerciale per farmi entrare.
All'interno c'e' un  silenzio irreale e un'aria condizionata degna di un freezer. I negozi sono tutti chiusi, e le uniche persone che incrocio, oltre agli addetti alle pulizie, sono gli uomini della sicurezza, che mi guardano perplessi e mi seguono lungo tratti della mia passeggiata solitaria, per essere sicuri che non stia collocando delle bombe.

Ore 8.40
Decido che la panchina tra Ted Lapidus e Baskin Robbins sta aspettando me, e mi siedo, rabbrividendo. Per fortuna mi sono portata da leggere.
Gli addetti alla sicurezza, che hanno continuato a seguirmi discretamente o a spiarmi da lontano, cercando di non dare nell'occhio, si tranquillizzano.

Ore 9.15
Sto congelando. Decido di fare due passi, anche a rischio di essere nuovamente seguita. 
Al terzo piano, nella Food Court, Dunkin' Donuts sta aprendo. Magnifico, tra poco potro' avere una tazza di caffe' bollente.

Ore 10
Al bancone di Dunkin' Donuts.
- Una ciambella e un caffe' nero, grazie.
- Solo una? perche' una?
- ... perche' non ne mangio piu' di una...
- Ma se ne prendi  due costa solo un centesimo in piu'!
- Non mi interessa, grazie. Ne voglio solo una.
- Ma sei sicura?
- Si'. Un caffe' e UNA ciambella.
- Ma costa solo un centesimo..
A questo punto avrei voglia di andarmene, ma ho urgente bisogno di bere qualcosa di caldo. Porgo i soldi al commesso deluso per la mia scarsa golosita', prendo il mio vassoio e mi siedo ad un tavolino, ragionando sul  fatto che una ciambella enorme costava solo un centesimo ( quando si dice prodotti di qualita'...).
Chissa' perche' insisteva tanto. Forse perche' voleva indurmi a fare un buon affare? o perche' nessuno resiste all'offerta del raddoppio?
Mi guardo intorno. Il centro commerciale ha iniziato a popolarsi, e la taglia media delle donne e' la taglia-balena. Decisamente tutti prendono la seconda ciambella.
Mentre sbocconcello il mio ipercalorico donut fritto e ricoperto di cioccolato, un gruppetto di passeri, entrati chissa' come qui dentro, si avvicinano al bancone, svolazzano vicino al viso del commesso per un paio di secondi e si posano quindi sul pavimento. L'uomo lancia loro una ciambella sbriciolata.
Gli animali non sembrano minimamente intimoriti, come se fosse una cosa normale, per loro, andare a fare colazione li'.
Li guardo meglio: anche loro sono oversize. Chissa' come fanno a volare.

Ore 10.45
Mi avventuro nell'enorme ipermercato del piano terra, occhieggio le lavatrici, scruto brevemente il reparto abbigliamento e poi mi dirigo dritta dritta al settore casalinghi.
Stampi per torte di tutte le dimensioni e forme, stampi per cioccolatini, per ciambelle, per madaleine. E poi impastatrici, tritacarne, frullatori di tutti i tipi, e tutto a prezzi concorrenziali, perche' qui non c'e' IVA.
Ma io sono una donna forte, e non cedo alle lusinghe dei prezzi bassi. Continuo a ripetermi questa frase come un mantra, e finalmente, dopo solo mezz'ora riesco a lasciare il reparto, incredibilmente senza comprare nulla.

Ore 18
Dopo essere ritornati nel paesino sperduto, prima di tornare a casa il coniuge mi propone di andare a fare un giro sulla spiaggia, in un punto dove un braccio di mare si allunga per un centinaio di metri all'interno.
E' la prima volta che veniamo qui, e resto spiazzata da quanto sia ricco di vita questo ambiente: decine di grossi granchi si aggirano tra le pietre, insieme a enormi lumache marine. La sabbia, bianchissima, e' frammista a migliaia di conchiglie di tutte le forme, dimensioni e colori, tra cui spiccano le vongole ed enormi ostriche. Qui e la' ossi di seppia ( o di qualche animale piu' grosso) lunghi almeno 40 cm. L'acqua e' trasparente vicino alla riva, verde poco piu' in la', e ricca di grossi pesci.
Che meraviglia il mare dei tropici.

Ore 20.00
Apro un cassetto della cucina, e all'interno vedo uno scarafaggio che si nasconde rapido sotto un mestolo.
Sospiro. Domani lavo tutto, giuro.

Ore 21.30
Una veloce ricerca su internet mi regala la consapevolezza che la bestia che vive nella mia cucina e' di una specie diversa dalle altre blatte che mi girano in casa.
Eh si', la meravigliosa varieta' faunistica dei tropici. Al prossimo insetto che trovo appendo alla porta il cartello "zoo" e metto un biglietto per entrare in casa.

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