domenica 1 marzo 2015

Il mitico Massimo

Ricordo che quando avevo circa quattordici anni, io e miei genitori andammo a passare un weekend in una cittadina in Toscana.
Ma - dissero i miei genitori - ai nonni diciamo che andiamo da un'altra parte, altrimenti ci tocca andare a trovare Giuseppina! 
Giuseppina era una conoscente di mia nonna, che dopo il matrimonio era andata a vivere proprio nel paesino dove stavamo andando noi. 
Noi non la conoscevamo, non l'avevamo mai vista, ma, secondo la mentalità della nonna, era impossibile andare a visitare un posto senza obbligatoriamente andare a trovare tutte le vecchie conoscenze che ci abitavano. In questo caso, mia nonna non vedeva nè sentiva questa Giuseppina da almeno vent'anni.
Il fatto che magari Giuseppina quel giorno avesse altro da fare o semplicemente non avesse piacere di ricevere sconosciuti in casa propria non veniva nemmeno considerato. 

Sono passati quasi vent'anni, ma le vecchie abitudini sono dure a morire. 
- Vai a vivere in Australia? A Perth vive Massimo! DEVI andare a trovare Massimo! - mi ha detto mia nonna, quando ha saputo che avremmo traslocato. Ovviamente a nulla è valso spiegare che noi non saremmo andati a vivere a Perth, ma a 300 km di distanza. Il solo fatto di andare a vivere nello stesso stato in cui vive anche il signor Massimo rende obbligatorio il fatto di incontrarlo. 
Per la cronaca, questo Massimo è un signore che ha passato la settantina. Io non l'ho mai visto, e mia nonna non lo vede da almeno trent'anni.

Su di lui girano racconti leggendari, ad esempio il seguente dialogo:
- Massimo, ma tu cosa indossi, in inverno, a Perth?
- Oltre a quello che metto in estate... la cravatta.
Mia nonna mi ha ripetuto questo dialogo circa dieci volte, specie ogni volta in cui usciva fuori un discorso legato alla temperatura. Il succo dovrebbe essere che in inverno a Perth fa caldo. 
Io non so a Perth, ma qui nel paesino nel bush ho appena acceso il riscaldamento.. e siamo in estate.

Poi c'è la parte sulle indicazioni per rintracciare questo signore. 
- E' facile trovarlo! ha una pizzeria italiana! - ripete mia nonna, come se a Perth ce ne fosse solo una. 
Chissà se questo bisogno spasmodico di far incontrare gente che non si conosce e che probabilmente non ha nulla da dirsi è solo italiano. 
Mi immagino una mamma cinese dire al figlio, in procinto di partire per l'Italia:
- Mi raccomando, eh, vai a trovare Chang! ha un ristorante cinese a Roma, è facile trovarlo, è quello che fa gli involtini primavera! 

Oggi ho parlato con mia madre su Skype. 
- Perchè non provi a contattare Massimo? - mi ha detto - magari può darti una mano a trovare lavoro.
Il che è un po' come dire: 
- Ah, stai cercando lavoro a Milano? io conosco un tizio in pensione che sta a Firenze. Chissà, magari può esserti utile, dopo tutto vive in Italia anche lui.

Mi immagino il dialogo col mitico Massimo, qualora l'incontro dovesse davvero concretizzarsi.
- Salve, lieta di conoscerla! Ero la nipote di mio nonno, so che vi conoscevate.. e, ah, mia nonna la saluta. 
A questo punto avrei terminato le cose da dire. 
Non oso immaginare la reazione di Massimo: personalmente, se venissi contattata da qualcuno che dice di essere amico/parente/conoscente di qualcuno che non vedo da trent'anni penserei subito ad un tentativo di truffa e probabilmente chiamerei la polizia.

2 commenti:

  1. le nonne...mitiche...con o senza Massimo :)

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  2. Visto quanto contanto le conoscenze qui in Australia, magari Massimo ti può davvero dare una mano ;)

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